Senza aver visto il film, però, non avrei recuperato e apprezzato il libro.Shito ha scritto:Il film è del tutto dimenticabile, ma tant'è.
Un ponte per Terabithia
Moderatore: Coordinatori
Shito ha scritto:Heavy metal or no metal at aaaaaaaaaaaaaaaaaaall!
Shito, mi sconcerti sempre più... anche i Manowar conosci!!!
Every one of us has heard the call
Brothers of true metal proud and standing tall
We know the power within us has brought us to this hall
Theres magic in the metal theres magic is us all
Una retorica simile senza la voce di Adams sarebbe ridicola.
Con lui sembra quasi seria...
E moh adesso dico la mia sul film!
Raro concedit, numquam negat, semper distinguit
Riecchime.
Ah, innanzitutto ho risposto alla recensione di Shito direttamente sul sito IBS riguardo a "Princess Bride". (non è ancora comparso e appena comparirà si noterà pure un errore di valutazione sul giudizio di shito. me ne scuso... maledetta fretta nel guardare le cose!)
Anche secondo me quel libro è fenomenale. Ma basta OT, parlo velocissimamente di Terabithia.
Visto ieri sera perchè io di Heimdall mi fido, nonostante le bestemmie che ieri sera mi ha lanciato contro al telefono (:P allora, come è andata ieri?) e nonostante il suo giudizio su Narnia!
Insomma, nonostante tutto la segnalazione è stata da me afferrata e ho fatto bene! In primis dunque: grazie Ivano!
Ma veniamo a noi:
- OST pessima (compresi gli inserti classicistici con orchestrona fantasy), capisco l'idea che è un film per giovani, ma condire il tutto con musica alla moda è un modo astuto (e per altro non lungimirante) di rendere più vicino il film agli spettatori. Innegabile che la musica stemperi
, ma non basta.
- buonissima la regia: molte le carrellate, i dolly, quasi mai fini a se stessi e buona tutta la prima parte dove la cifra stilistica della regia è quella di non mostrare il regno, ma farlo percepire. Appena subentrano i paesaggi e i mostri il fascino crolla. Ed è un peccato. Ma forse non si può chiedere di più ad un tentato blockbuster.
- Sceneggiatura onesta, con tutti i disagi che il buon Heim ha segnalato a suo tempo. Lacunosa in alcuni punti
, in altri si dimostra all'altezza. L'idea è veramente bella, ma credo sia da imputare al libro da cui è stato tratto. Il tempo è trattato in modo pessimo, non si capisce quanto tempo passa
- Interpreti modesti, ma ben trattati dalla regia.
Una serata piacevole insomma.
Due parole finali sulla presunta tristezza che permea il film. Forse la mia (pessima) abitudine al nichilismo kitaniano mi ha fatto allontanare dal tipico pensare di massa, ma terabithia a me è sembrata un'esaltazione della speranza.
E non c'è tristezza dove c'è speranza, ma malinconia pura.
E il naufragar m'è dolce in questo mare.
Ah, innanzitutto ho risposto alla recensione di Shito direttamente sul sito IBS riguardo a "Princess Bride". (non è ancora comparso e appena comparirà si noterà pure un errore di valutazione sul giudizio di shito. me ne scuso... maledetta fretta nel guardare le cose!)
Anche secondo me quel libro è fenomenale. Ma basta OT, parlo velocissimamente di Terabithia.
Visto ieri sera perchè io di Heimdall mi fido, nonostante le bestemmie che ieri sera mi ha lanciato contro al telefono (:P allora, come è andata ieri?) e nonostante il suo giudizio su Narnia!
Insomma, nonostante tutto la segnalazione è stata da me afferrata e ho fatto bene! In primis dunque: grazie Ivano!
Ma veniamo a noi:
- OST pessima (compresi gli inserti classicistici con orchestrona fantasy), capisco l'idea che è un film per giovani, ma condire il tutto con musica alla moda è un modo astuto (e per altro non lungimirante) di rendere più vicino il film agli spettatori. Innegabile che la musica stemperi
Spoiler: |
la tragedia |
- buonissima la regia: molte le carrellate, i dolly, quasi mai fini a se stessi e buona tutta la prima parte dove la cifra stilistica della regia è quella di non mostrare il regno, ma farlo percepire. Appena subentrano i paesaggi e i mostri il fascino crolla. Ed è un peccato. Ma forse non si può chiedere di più ad un tentato blockbuster.
- Sceneggiatura onesta, con tutti i disagi che il buon Heim ha segnalato a suo tempo. Lacunosa in alcuni punti
Spoiler: |
(il primo esempio che mi sovviene : i bulli che non hanno paura di nulla e che cantano le canzonicine con la fighettina di turno? Mah...) |
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e verso il finale la costruzione del ponte pare avvenga in due orette o giù di li. A meno che di non presupporre che il ragazzo non parli con la sorella da più di un mese! |
Una serata piacevole insomma.
Due parole finali sulla presunta tristezza che permea il film. Forse la mia (pessima) abitudine al nichilismo kitaniano mi ha fatto allontanare dal tipico pensare di massa, ma terabithia a me è sembrata un'esaltazione della speranza.
E non c'è tristezza dove c'è speranza, ma malinconia pura.
E il naufragar m'è dolce in questo mare.
Raro concedit, numquam negat, semper distinguit
/me si sente escluso...Ghila ha scritto:Insomma, nonostante tutto la segnalazione è stata da me afferrata e ho fatto bene! In primis dunque: grazie Ivano!
Parlo per me.Ghila ha scritto:Due parole finali sulla presunta tristezza che permea il film. Forse la mia (pessima) abitudine al nichilismo kitaniano mi ha fatto allontanare dal tipico pensare di massa, ma terabithia a me è sembrata un'esaltazione della speranza.
Non si tratta di tristezza, ma di malinconia e non ha nulla a che vedere con la speranza. Ne sono stato assalito già nella prima parte del film e credo sia legata ai miei ricordi, alla mia infanzia, ai miei vecchi amici ed al passaggio dall'età del gioco a quella "adulta". Temo sia una specie di "sindrome di Peter Pan".
"Stand by me" fu il primo film che mi fece piangere (avevo 16-17 anni) ed ancora ora non riesco a pensarci senza sentir un groppo in gola.
Film che trattano certe tematiche mi colpiscono molto profondamente, per questo speravo che qualcuno di voi si aggiungesse qualche commento: non mi sentivo molto obiettivo!
OST a parte l'unica cosa che mi ha lasciato perplesso è stato il finale:
Spoiler: |
mi è sembrato un dimenticare l'amica, un banale "la vita deve continuare", che è anche giusto, ma c'è modo e modo di trattarlo... e nel film mi è sembrato tutto molto sbrigativo. Probabilmente se lo avessi girato io sarebbe saltato fuori un polpettone retorico da carie ai denti! |
Mi scuso se non ho letto i precedenti commenti.
Trovo il film veramente pessimo...avevo sentito buone recensioni ma veramente l ho trovato inguardabile...una serie di banalita'.. luoghi comuni..cose gia' viste da fare accapponare la pelle...gli attori veramnete penosi..quasi stizzenti per il loro essere stucchevoli e senza un minimo di spessore....
veramente un film che mi fa provare sempre piu' pena per i ragazzini di questo periodo storico e mi chiedo dove siano finiti i film come Labyrinth...
sembrava un film da canale 5 primo pomeriggio in una giornata qualsiasi...bah....
Trovo il film veramente pessimo...avevo sentito buone recensioni ma veramente l ho trovato inguardabile...una serie di banalita'.. luoghi comuni..cose gia' viste da fare accapponare la pelle...gli attori veramnete penosi..quasi stizzenti per il loro essere stucchevoli e senza un minimo di spessore....
veramente un film che mi fa provare sempre piu' pena per i ragazzini di questo periodo storico e mi chiedo dove siano finiti i film come Labyrinth...
sembrava un film da canale 5 primo pomeriggio in una giornata qualsiasi...bah....
Re: Un ponte per Terabithia
Purtroppo non sono ancora riuscita a vedere Stand by me... Ma ho visto di recente Un ponte per Terabithia, anch'io ero convinta che fosse fantasy!!! Non che impazzisca per i fantasy, ma non mi dispiacciono, perciò ho colto l'occasione appena l'hanno trasmesso su Italia1...
Beh, che dire... un film valido, però mi ha lasciata perplessa, perciò gli dò la sufficienza stentata... Immagino che ora direte che quella cosa terribile era indispensabile per la crescita del protagonista... Non vi dò torto, ed in effetti anche dire che
Tuttavia proprio perché già nella vita reale ci sono fin troppe situazioni tristi (ed a peggiorare le cose ci sono i TG che a volte sembrano quasi godere nel mostrare i funerali ogni volta che muore qualcuno... insomma... io dico che il dolore dovrebbe essere una questione privata, non dovrebbe mai e poi mai essere sbattuto in TV, ed invece loro si mettono pure a fare domande cretine ai congiunti, ma lasciamo stare, o andremmo OT), io generalmente preferisco films più leggeri, per potermi rilassare almeno nelle storie di fantasia...
In ogni caso, non avendo visto Stand by me, questo film mi ha ricordato Papà, ho trovato un amico... Soltanto che quest'ultimo mi è piaciuto molto di più, non so spiegare il perché, forse semplicemente i personaggi mi erano più simpatici, forse per la recitazione non brillante che ha fatto notare Buta, forse perché allora il tema mi era parso nuovo ed ora in questo film mi è parso una ripetizione (solo che stavolta
forse per altro, boh?
Beh, che dire... un film valido, però mi ha lasciata perplessa, perciò gli dò la sufficienza stentata... Immagino che ora direte che quella cosa terribile era indispensabile per la crescita del protagonista... Non vi dò torto, ed in effetti anche dire che
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la morte della bambina avrebbe potuto essere un pò meno stupida (per es. lei avrebbe potuto essere gravemente malata e morire per la sua malattia e non per esserci accanita in un gioco palesemente pericoloso) non sarebbe una critica accettabile, perché nella vita è sempre più possibile morire in modi anche molto più stupidi di questo... |
In ogni caso, non avendo visto Stand by me, questo film mi ha ricordato Papà, ho trovato un amico... Soltanto che quest'ultimo mi è piaciuto molto di più, non so spiegare il perché, forse semplicemente i personaggi mi erano più simpatici, forse per la recitazione non brillante che ha fatto notare Buta, forse perché allora il tema mi era parso nuovo ed ora in questo film mi è parso una ripetizione (solo che stavolta
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a morire è la bambina e non il bambino), |
Una casa senza libreria è una casa senza dignità,
ha qualcosa della locanda,
è come una città senza librai,
un villaggio senza scuole,
una lettera senza ortografia.
Edmondo De Amicis
ha qualcosa della locanda,
è come una città senza librai,
un villaggio senza scuole,
una lettera senza ortografia.
Edmondo De Amicis
Un ponte per Terabithia
Al di là delle circostanze di morte della bambina, che non reputo di grande importanza al fine narrativo, ho trovato questo film "leggero".
Leggero perchè privo di spessore. Leggero perchè si tratta di una storiella ruffiana e sempliciotta, forse troppo, per un pubblico adulto. Per queste ragioni mi risulta assai difficile accostare a questo film Stand by me. Potremmo "usare" questo come pietra di paragone per capire come un impianto narrativo solido e dinamico possa far la differenza anche in una storia adolescenziale e, ahimè, il tutto a svantaggio di Gábor Csupó.
Anche il finale, che dovrebbe racchiudere un po il senso di tutto il film mi è apparso alquanto scontato e "disneyano".
Gordie tace di aver visto il cerbiatto nel bosco per non inquinarne il ricordo. Decide di far tesoro di quel momento, di tenerselo per se, di non condividerlo a vantaggio di quell'intimità delicata (ed onesta!). In "Terabithia" vi è un eccesso di condivisione. Jess decide di condividere il suo "mondo" con la sorellina nonostante questa nulla aveva a che fare con quella dimensione. Il ponte doveva rimanere solo un ricordo, una di quelle visioni che "a mente ben aperta" avevano permesso ai due protagonisti di rendere la realtà un tantino più magica. Non una presa di coscienza ma rifugio insistente a Terabithia anche quando questa non ha più ragione di essere.
Leggero perchè privo di spessore. Leggero perchè si tratta di una storiella ruffiana e sempliciotta, forse troppo, per un pubblico adulto. Per queste ragioni mi risulta assai difficile accostare a questo film Stand by me. Potremmo "usare" questo come pietra di paragone per capire come un impianto narrativo solido e dinamico possa far la differenza anche in una storia adolescenziale e, ahimè, il tutto a svantaggio di Gábor Csupó.
Anche il finale, che dovrebbe racchiudere un po il senso di tutto il film mi è apparso alquanto scontato e "disneyano".
Gordie tace di aver visto il cerbiatto nel bosco per non inquinarne il ricordo. Decide di far tesoro di quel momento, di tenerselo per se, di non condividerlo a vantaggio di quell'intimità delicata (ed onesta!). In "Terabithia" vi è un eccesso di condivisione. Jess decide di condividere il suo "mondo" con la sorellina nonostante questa nulla aveva a che fare con quella dimensione. Il ponte doveva rimanere solo un ricordo, una di quelle visioni che "a mente ben aperta" avevano permesso ai due protagonisti di rendere la realtà un tantino più magica. Non una presa di coscienza ma rifugio insistente a Terabithia anche quando questa non ha più ragione di essere.
"Ciò che ho realizzato è definita un'eresia da alcuni fan di Lupin, ma io penso che tutte le opere su Lupin, a parte quelle realizzate da noi, siano insignificanti!" H.M