hmmm....non so se si tratta di eliminare propriamente gli istinti. Credo che l'idea sia di diffondere una generale consapevolezza del fatto che "siamo tutti sulla stessa barca"( meglio, siamo tutti la stessa barca), così forte e radicata da indirizzare gli istinti verso un 'cosiddetto bene comune'.Come eliminare gli istinti profondamente inseriti nell'uomo e non introdotti dall'esterno?
Solo l'educazione potrà farlo forse.
Per Asimov la legge che governa tutto questo mondo ideale è Gaia non può recare danno alla vita, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, la vita riceva danno.
Insomma, l'idea base è che l'uomo sia buono, ma non che la "cattiveria" venga dall'esterno, bensì che sia causata da un' errata interpretazione della bontà, legata al relativismo; quello che è buono per me, a volte può essere cattivo per te, ma se io capisco che facendo del male a te faccio del male a me stesso in quanto siamo parte di un tutto vivente, non ti farò più male. Forse è una visione un po'semplicistica. Boh.
La faccenda dei neuroni a specchio mi è parso solo un "di più" che Rifkin aggiunge per avvalorare la sua tesi e darle un tono simil-scientifico; se noti, il discorso vero e proprio parte da quando inizia a parlare di empatia dovuta alla comune coscienza dei concetti di morte e sofferenza, e potrebbe comodamente cominciare da lì, senza tener conto della parte precedente, o almeno così mi è sembrato. Il legame fra le due cose è interessante e se vogliamo "romantico", ma il discorso va certamente ancora approfondito e avvalorato da esperimenti degni di valore scientifico.Basare il tutto però sui cosidetti neuroni a specchio mi è sembrata una forzatura. Se guardo attentamente muovere una mano ho pattern corticali simili a colui che la muove, senza scomodare tali sentimenti profondi.