Mi pare che tu semplifichi un po'troppo. Chi vuol far musica, in questo momento, va via dall'Italia, o si adatta a delle condizioni di lavoro da terzo mondo. O più facilmente cambia mestiere, e la musica la fa quando torna a casa dall'ufficio.Chi vuole suonare suona. Chi vuole fare musica fa musica. Comunque. Chi fa una pubblicità contro i tagli a quel settore non fa musica, fa una pubblicità ed è pagato per fare quella. Tutto qui.
Se i teatri chiudono, se le orchestre chiudono, se in tv non mandano più concerti, se viene tolta l'educazione musicale dalle scuole (già fatto!), se le stagioni cameristiche-sinfoniche e quant'altro ventono TAGLIATE ALL'OSSO (ed è già successo, non stiamo parlando in via ipotetica o di un futuro non meglio precisato), presto il "sistema" a cui noi dovremmo secondo te adattarci semplicemente non esisterà più.
E chi se ne frega se a denunciarlo sono i sindacati o Uto Ughi o vattelapesca, quello che importa è il contenuto della denuncia!!! Mi sembra troppo facile criticare la "scatola" per liberarsi del suo contenuto.
Vorrei vedere come reagiresti se a un certo punto qualcuno dicesse "bene, ora siamo in tempo di crisi, la gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese...a cosa ci serve la cultura giapponese? a cosa serve l'animazione? zacchete qua e zacchete là e mandiamoli finalmente a lavorare, 'sti cialtroni di traduttori dal giapponese". Eh, ma sai è il sistema, noi che ci viviamo dentro mica possiamo pretendere di cambiarlo. Se sei parte di un sistema, vivi e muori con lui.
Quello che più mi stupisce è che a fare questo discorso sia proprio uno che fa della cultura il suo credo e la sua bandiera. Mah.
Comunque no, non mi sento
, semplicemente trovo un po'inquietante che in TRENTASEI pagine di thread si parli di un fantasma pensando di parlare di una persona in carne e ossa, tutto qua.'socialmente avanti'