Scusa se rispondo nel merito solo ora ma non avevo ben compreso se volevi scorporare o meno questa parte di discussione.
Heimdall ha scritto:
Sinceramente non capisco perché. Siccome la posizione della chiesa su alcuni argomenti è nota, non si può ribatterle nel momento in cui essa stessa la ribadisce, con effetti anche esterni al proprio àmbito?
Bisogna sempre considerare che il Papa parla al Mondo ma è la figura di riferimento dei fedeli. Adesso se credo ho due possibilità: ascoltare e “seguire” le parole del massimo esponente del Dio in cui ho deciso di credere oppure non farlo. Se non lo faccio sto implicitamente assumendo che quelle parole non mi rappresentano o tanto meno non rappresentano la mia fede. Adesso se la questione è nota da tempo, credo sia almeno ipocrita la mia scelta iniziale di fede oppure credo che le mie idee siano migliori e la cosa è risibile se quantomeno non sono allo stesso livello di dottrina del Papa. Se invece non credo, non dovrei essere toccato dalle parole del Papa.
Mi pongo un problema, quindi, nei confronti di chi crede e decide di seguire quelle parole. Non è un attacco alle libertà personali questo? Si potrebbe obiettare che le scelte di chi crede potrebbero influire su chi invece non lo fa. Ma non ha diritto a fare scelte anche chi crede? No se le sue scelte sono antistoriche oppure antiscientifiche? Se sono insensate? Chi dovrebbe giudicare ciò? Non avrebbe maggior senso criticare l’intera istituzione che non singole posizioni?
Heimdall ha scritto:
Nella polemica sui preservativi, ad esempio, i governanti francesi (e quelli spagnoli e l'Organizzazione Mondiale della Sanità e MSF e i principali organi di stampa internazionali,...) non sono proprio andati a ripescare un tema quiescente da tempo giusto per il gusto infantile di sollevare una polemica qualsiasi. Hanno semplicemente risposto a una presa di posizione del papa dichiarata con forza durante una conferenza stampa dinnanzi ai giornalisti di tutto il mondo.
Ma esiste una qualsiasi frase del Papa che espressa non abbia i caratteri di “forza”? Dovrebbe quindi limitarsi ad esprimere ciò che non da fastidio alla comunità tenendo per se posizioni note ma sconvenienti. Un po’ ipocrita non credi?
Heimdall ha scritto:
Poiché molti dei soggetti menzionati erano da tempo impegnati in un'opera di prevenzione delle malattie a trasmissione venerea in Africa, hanno semplicemente ritenuto di ribattere ad un'affermazione che rischiava di vanificare la loro azione.
Perché avrebbe dovuto vanificarla? Tralasciando che la questione era nota da tempo, credi davvero che le parole del Papa avrebbero portato ad un aumento dei focolai d’infezione? Non ha forse parlato il Papa di vivere la sessualità in maniera più matura? Singolare se qualcuno avesse messo in pratica la prima parte del discorso tralasciando la seconda, in cui testualmente riporta: “Perciò, direi questa nostra duplice forza di rinnovare l’uomo interiormente, di dare forza spirituale e umana per un comportamento giusto nei confronti del proprio corpo e di quello dell’altro, e questa capacità di soffrire con i sofferenti, di rimanere presente nelle situazioni di prova.”
Credo anch’io che la sessualità vada vissuta in maniera più responsabile, consci delle conseguenze fisiche e psicologiche. Di certo io non sono un fedele. Sono abbastanza certo che una vita sessuale responsabile aiuterebbe maggiormente la lotta all’AIDS dell’uso dei preservativi e vi sono studi che lo confermano, si possono leggere ad esempio i lavori di
Edward C. Green
Director, AIDS Prevention Research Project
Senior Research Scientist, Harvard School of Public Health and Center for Population and Development Studies, Harvard University
Poi la cosa che assolutamente non comprendo è perché i preservativi costino se sono equiparati ad un farmaco salvavita (almeno in quelle zone martoriate dall’AIDS dovrebbero essere gratuiti no?). Ma è davvero così? Ricordo di aver letto che il virus HIV è circa 500 volte più piccolo di uno spermatozoo…
Volete quindi, voi stati, voi istituzioni, essere coerenti con le critiche espresse?
Azzerate i costi dei preservativi.
Heimdall ha scritto:
dolcemind ha scritto:Allo stesso modo mi aspetto da chi crede in "una santa, cattolica, apostolica" (romana) Chiesa ne applichi i principi alla lettera.
Anche qui non mi trovi propriamente d'accordo e, per inciso, è un argomento con cui ho discusso a lungo anche con cattolici ferventi, trovando molto più consenso di quanto io stesso potessi immaginare. Per un laico come me, che guarda dall'esterno, a stretto rigor di logica i credenti in una religione rivelata dovrebbero accettarla pedissequamente senza possibilità di discuterla nel merito. Ma neppure un laico come me è così sprovveduto da ignorare che la realtà che si è stratificata nella storia della chiesa apostolica romana è tutt'altra. Quella che riporti, infatti, è la vulgata nella versione in cui il Vaticano è riuscito ad imporla negli ultimi trent'anni, soprattutto durante il papato di Wojtyla (per tanti altri versi ecumenico e apprezzabile anche da me), ma ti posso garantire che, a leggere i documenti del concilio Vaticano II l'impressione non è proprio quella.
Ne ho discusso anch’io con ferventi cattolici, mente eccelse ed illuminate (anche fisici, matematici…) e la cosa per me sconvolgente è che quando tentavo di razionalizzare su questione di fede non trovavo terreno fertile ma piuttosto scontro. Non ho ben compreso il discorso successivo, stai dicendo che il Vaticano ha fatto un “colpo di stato” ad imporre il credo durante le celebrazioni? Io credo abbia fatto ciò che è pienamente nel suo diritto fare. Si reintroducesse la messa in latino non ci vedrei nulla di male.
Heimdall ha scritto:
La stessa parola "chiesa" deriva dal greco antico "ekklesìa" che, come potrà confermarvi qualunque dizionario etimologico, significa "assemblea". La chiesa cattolica, in particolare, ha una fittissima e longeva tradizione conciliare: una tradizione, cioè, in cui la comunità dei credenti ha sempre preso una parte importante nel determinare le decisioni, le linee di condotta dell'istituzione stessa. La comunità dei credenti nelle parole e nei pensieri di moltissimi scrittori, pensatori e intellettuali cattolici, persino di molti santi, è corpo vivo della chiesa, non passivo terminale dei pensieri del papa. E la tradizione conciliare è sempre stata diffusissima a qualsiasi livello, dalla parrocchia, alla diocesi, alla curia romana. Il fatto che i dogmi e le posizioni della chiesa siano il portato dei suoi vertici e siano un pacchetto unico e immutabile in stile "prendere-o-lasciare" è semplicemente un falso storico che agli attuali dirigenti dell'istituzione fa comodo pensare e lasciar pensare.
Questa parte è davvero interessante e mi piacerebbe approfondirla. Cosa e chi intendi per comunità di credenti che ha preso una parte importante nel determinare le decisioni? Alti esponenti o comuni fedeli?