ricordando Hiroshima e Nagasaki

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Rosario
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ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Rosario »

ricordando l'atomica di Hiroshima, eccovi il servizio filmato della rete nazionale giapponese
NHK nell'edizione inglese

http://www.youtube.com/watch?v=I9ETjEpC7qM

2 anni fa visitai il Museo Memoriale della Pace a Hiroshima ed ebbi l'occasione di incontrare
una sopravvissuta alla bomba che parlò della sua esperienza a un gruppo di studenti americani, fu una giornata indimenticabile
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Shito
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Shito »

E' incredibile come proprio noi italiani dobbiamo vergognarci ben tre volte per quelle tragedie.

Come occidentali.
Come traditori del Giappone, nostro alleato nell'allora Asse Roma-Berlino-Tokyo.
Come connazioni dell'uomo che più di tutti contribuì alla crezione dell'atomica: Enrico Fermi.

Mi sento male al sol pensiero.
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Heimdall »

Io penso che di questa cosa ci si dovrebbe vergognare più che altro in quanto appartenenti alla specie umana. Il pensarla in termini di contrapposizione e di appartenenza, a mio modesto avviso, non fa che gettare basi sempre nuove affinché fatti del genere si ripetano.
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Willow »

Ho visto tanti documentari, in questi giorni, sulla tragedia.
La storia che mi ha colpita di più è stata quella di Sadako, la bimba diventata simbolo della strage. Nel 1945 aveva 2 anni, venne colpita dall'esplosione ma cominciò a risentire degli effetti della bomba 9 anni dopo. Prima di morire cominciò a costruire tantissime gru di carta, perchè una leggenda voleva che chi fosse riuscito a costruirne 1000 avrebbe visto il proprio più grande desiderio avverarsi.
Ma al momento della morte era riuscita a costruirne solo 650...
Chi prova nostalgia per la guerra pur non avendola mai vissuta, chi parla ancora di irredentismo, chi parla di guerre giuste, dovrebbe avere il coraggio di andare a raccontare queste cose alla piccola Sadako.

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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Shito »

Heimdall ha scritto:Io penso che di questa cosa ci si dovrebbe vergognare più che altro in quanto appartenenti alla specie umana. Il pensarla in termini di contrapposizione e di appartenenza, a mio modesto avviso, non fa che gettare basi sempre nuove affinché fatti del genere si ripetano.
Sembra la tipica logica di blanda deresponsabilizzazione nel mucchio.
Non mi piace.

I giapponesi sono giapponesi. I tedeschi tedeschi. Gli americani americani.
Gli italiani sono italiani.
L'acqua bagna, i ciechi non vedono, e chi non vuol vedere vede ancor meno.
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Shito »

Willow ha scritto:Ho visto tanti documentari, in questi giorni, sulla tragedia.
Prima di morire cominciò a costruire tantissime gru di carta, perchè una leggenda voleva che chi fosse riuscito a costruirne 1000 avrebbe visto il proprio più grande desiderio avverarsi.
Ma al momento della morte era riuscita a costruirne solo 650...

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A mia conoscenza, le mille gru in origami sono solo un dono augurale per chi parte.
Spesso le classi di alunn le facevano per i professori che lasciavano la scuola.

Potrebbe esserci anche la leggenda che dici. Oppure essere il tipico caso di errata traduzione/fraintendimento delle fonti.

Ho sentito orrori in questi 'speciali' che vien voglia di piangere, ridere, o più.
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Willow »

E' probabile che ci siano degli errori in certi documentari (personalmente ho visto quelli su Raistoria...)... ad ogni modo l'idea degli orrori storici sono riusciti a metterla in luce, anche se non sarebbe mai abbastanza.
Al di là di alcuni possibili errori, presenti molto spesso, mi piacerebbe che tanti ragazzi avessero l'interesse di andarli a vedere (questi come altri), basterebbe forse partire da queste piccole cose, per far sì che nasca una maggiore consapevolezza o senso di responsabilità sugli orrori della guerra, nella parte più sensibile della popolazione (gli adulti, purtroppo, sono ormai adulti). Cosa su cui non ci si sta impegnando ancora abbastanza. I valori continuano ad essere altri. Io mi sento responsabile mentre un mio coetaneo mi dice che vuol riprendersi l'Istria... e questo mi lascia esterrefatta...

Posso ritenermi in parte d'accordo con Ivano, se voleva fare un discorso più generico e parlare di qualcosa di più grande. Sottolineare che nel corso della storia è stata la contrapposizione tra popoli a produrre guerre. Evidenziare il coinvolgimento come noi italiani produce ancora un senso di contrapposizione (anche se non vedo comunque un male nelle parole di Shito, dal momento che forse, che le persone abbiano determinate conoscenze, si da per scontato).
Io spererei che non solo un americano si senta più responsabile di noi, per aver sganciato in prima persona la bomba atomica (il che già sarebbe tanto). Io vorrei tutti i governi si sentissero in dovere di non riprodurre un errore ed un orrore come quello. Non penso si tratti di un discorso deresponsabilizzante, anzi. Penso si voglia intendere che tutti, indipendentemente dalla responsabilità avuta nella specifica situazione, si dovrebbero sentire in dovere di rimediare ai danni fatti dai nostri padri, almeno un pò... invece le cose per ora, continuano ad andare in una direzione diversa.
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da atchoo »

Responsabilizzare tutti = deresponsabilizzare alcuni

Ma questo vale anche per l'insieme "italiani", allora.

Shito, se vuoi vergognati anche per me, ma io non lo farò per Fermi.
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Shito »

Il punto non è la guerra. La guerra è parte dell'umanità.

Il punto è, almeno per me:

A) Lo sviluppo di una tecnologia e di un'arma evidentemente eccessiva.
Trovo orribile che per il delirio di onnipotenza di qualche scienziato, l'umanità dovrà vivere per sempre nell'incubo di una distruzione globale termonucleare.
E' folle, a mio avviso.
Credo che Einstein sia stato un PAZZO e un PESSIMO ESSERE UMANO a *proporre* lo sviluppo dell'arma atomica.
Credo che Fermi sia stato un PAZZO e un PESSIMO ESSERE UMANO a *dirigere* quello sviluppo.

Io non credo nell'immortalità dell'anima, ma se un Giudice esistesse, di certo quei due starebbero bruciando all'inferno per l'eternità.
Perché LORO SAPEVANO.
Proprio perché scienziati, SAPEVANO.
Uno stupido politico, cosa ne vuole capire? In un periodo di guerra, poi.
Ma come, COME un uomo di scienza può anche solo PENSARE di sviluppare una simile arma?

E' follia.

E poi:

B) Il terrorismo.
Le due atomiche, gettate su obiettivi assai più civili che militari, sono stati i due più grandi atti di terrorismo della storia umana.
Anche la strage di Jerico (che, ricordo, per il popolo ebraico è *storia*, non *mito*) impallidisce al confronto.
Spazzi via una città e tutti gli abitanti (civili, donne, bambini, invalidi, blahblah) con un solo atto.

Le due torri non sono, chiaramente, nulla.
E quando accaddero io per prima cosa pensai:
"Delitto e castigo. Bad karma. You had it coming".
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Heimdall »

Non intendevo affatto presupporre una [nostra] deresponsabilizzazione puntando all'inserimento in un indistinto insieme più ampio, anzi. Personalmente mi sento maggiormente responsabile e responsabilizzato in quanto appartenente ad una specie che riesce ad odiare i suoi simili tanto da giungere ad atrocità di tal segno, piuttosto che in quanto appartenente a un'Italia di sessant'anni fa, con la quale né io né la maggior parte della popolazione mondiale abbiamo (più) nulla a che spartire; un paese che, alla fine, contribuì a questa particolare tragedia molto meno di quanto abbiano fatto altre nazioni - e Fermi, peraltro, come è noto ha partecipato al progetto Manhattan in quanto americano per sentimenti (era fuoriuscito dall'Italia tra le altre cose poiché sposato con un'ebrea) e soprattutto per finanziamenti, garantiti dal governo americano.

Fare le classifiche dei cattivi è una cosa sempre controversa, solitamente poco utile e in ultima istanza poco significativa dal punto di vista sia etico sia storico. Detto questo si possono anche analizzare le atrocità storiche in quanto tali, cioè nel loro valore universale, anche se facendolo mi sento sempre assai poco propenso ad attribuire responsabilità troppo specifiche, proprio perché sono queste ad essere consolatorie per chi riesce, anche solo di poco, a svincolarsene. Poi, è chiaro: a ognuno il suo. "Anche se voi vi credete assolti siete per sempre coinvolti", cantava già qualche tempo fa uno che qualche idea pure ce l'aveva. Gli italiani portano sicuramente le stimmate di questo avvenimento, ma allora anche gli australiani e i neozelandesi, le cui truppe contribuirono all'invasione del suolo giapponese assicurando agli alleati le teste di ponte per lo sgancio della bomba, i britannici, i cui servizi segreti favorirono l'espatrio di Fermi e degli altri fisici nucleari, gli americani che finanziarono la ricerca, che misero a disposizione i mezzi per il trasporto della bomba e che - soprattutto - ne deliberarono l'utilizzo. A questo punto potremmo iniziare un balletto teoricamente interminabile: e allora i giapponesi, che si resero colpevoli di atrocità in Manciuria e Corea? E i cinesi con le etnie turcofone? E i nazisti con gli ebrei? E i turchi con gli armeni? e via così.

Semplicemente, in questo contesto mi sembrava significativa un'affermazione di principio proprio perché solo nella comune appartenenza alla specie umana, indipendentemente dalla nazionalità e dal credo politico, mi pare di ravvisare un denominatore comune sufficientemente significativo per veicolare un qualche tipo di messaggio. Questo naturalmente se il senso della rievocazione di tale evento è quello di trarne un insegnamento e creare le condizioni affinché questo non si ripeta più: se il senso di questa memoria dev'essere solo quello di evocare un'empatia solo per una nazione e/o per una circostanza storica in quanto tali, allora stiamo semplicemente dicendo cose diverse.
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Willow »

Shito ha scritto:Il punto non è la guerra. La guerra è parte dell'umanità.
Storicamente è stato così. Ma non lo so.
Io credo sia utile parlare e fare nella speranza che le cose cambino e che si possa (e si debba)imparare dai propri errori.

Per il resto concordo con te.
Forse è vero, un *buon* essere umano ed un vero scienziato, non avrebbe prodotto quelle armi.
La genialità credo si riveda in gesti e scelte, pur difficili per un ambizioso scienziato, di questo genere.
Einstein era pacifista... ma tra il dire e il fare c'è in effetti di mezzo e il...

E concordo con Ivano, che si merita anche un .... :*
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Shito »

Willow ha scritto:
Shito ha scritto:Il punto non è la guerra. La guerra è parte dell'umanità.
Storicamente è stato così. Ma non lo so.
Io credo sia utile parlare e fare nella speranza che le cose cambino e che si possa (e si debba)imparare dai propri errori.
Etologicamente, ogni essere ha due istinti:

Conservazione del sé (sopravvivenza)
Conservazione della propria specie (riproduzione)

Credo si altrettanto etologico che gli esseri umani maschi, nel perseguire detti scopi, utilizzino la forza, ovvero la violenza.
Gli esseri umani maschi rubano e stuprano, essenzialmente.

Al contrario, gli esseri umani femmine usano la valorizzazione del sé come stumento di ottenimento dei loro interessi.
Gli esseru umani femmine seducono e si prostituiscono, essenzialmente.

NOTA: in senso lato. La bambina che ha capito che facendo il sorrisino al padre ottiene il gelato, compie un atto di prostitiuzione (concessione finalizzata del sé). Il maschio piuttosto tenta etologicamente di imporsi con la violenza. Come dire, il vecchio proverbio di cosa faccia l'occasione di uomini e donne, ha una radice più profonda di quel che si pensi.

Dunque la guerra credo sia proprio un fatto umano. Come mangiare, dormire e altre cose.
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Betty »

Willow ha scritto:La storia che mi ha colpita di più è stata quella di Sadako, la bimba diventata simbolo della strage. Nel 1945 aveva 2 anni, venne colpita dall'esplosione ma cominciò a risentire degli effetti della bomba 9 anni dopo. Prima di morire cominciò a costruire tantissime gru di carta, perchè una leggenda voleva che chi fosse riuscito a costruirne 1000 avrebbe visto il proprio più grande desiderio avverarsi.
Ma al momento della morte era riuscita a costruirne solo 650...
La nostra guida ,durante la visita in ottobre al museo di Hiroshima, c'ha fornito la stessa versione, non è la Rai ad aver tradotto male stavolta. Lì sono conservate alcune gru di carta di Sadako.
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Shito »

Betty ha scritto:
Willow ha scritto:La storia che mi ha colpita di più è stata quella di Sadako, la bimba diventata simbolo della strage. Nel 1945 aveva 2 anni, venne colpita dall'esplosione ma cominciò a risentire degli effetti della bomba 9 anni dopo. Prima di morire cominciò a costruire tantissime gru di carta, perchè una leggenda voleva che chi fosse riuscito a costruirne 1000 avrebbe visto il proprio più grande desiderio avverarsi.
Ma al momento della morte era riuscita a costruirne solo 650...
La nostra guida ,durante la visita in ottobre al museo di Hiroshima, c'ha fornito la stessa versione, non è la Rai ad aver tradotto male stavolta. Lì sono conservate alcune gru di carta di Sadako.
Dopo un po' di ricerche, confermo anch'io che la versione riportata era esatta. :)
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Re: ricordando Hiroshima e Nagasaki

Messaggio da Willow »

Ecco, ne sono molto contenta, anche io avevo cercato e da molte parti si confermava la stessa leggenda, ma temevo i siti italiani non fossero a quel punto ugualmente attendibili :)

Visto che ne abbiamo parlato in termini storici ed etologici, aggiungiamo i termini antropologici: l'uomo si differenzia dagli animali perchè non è fatto di sola natura ma anche di cultura.
Al di là delle varie diatribe ideologiche dei vari autori, mi sembra logico pensare che sia la cultura ad avere una certa predominanza, ad oggi è per lo più la cultura a guidare i comportamenti ed è questa, per restare in tema, a renderci più letali di qualsiasi altra specie.
Il sistema politico ha come arma la cultura da far valere sulla natura di chi nella popolazione è la parte più debole. E spesso infatti i movimenti violenti fanno leva sul disagio delle persone che si trovano a vivere nei maggiori disagi ed agli strati più bassi della popolazione.

La religione è l'oppio dei popoli.
Dai al popolo una certa religione (intesa ora come cultura - valori - cose in cui credere ed a cui aspirare) e il popolo la seguirà.

Certo valori come la pace sono meno redditizi e prima che la religione, ad esempio, in occidente, non sia più quella che ha come totem il consumo, passeranno anni.
Ma insomma... quando noi probabilmente neanche ci saremo più, un qualche cambiamento in senso positivo, a mio avviso, potrebbe esserci.

Oppure sono solo vani vagheggiamenti di una vagheggiatrice, che spera la storia non la smentisca :)
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