Intervista ad Akemi Takahada dalla Japan Expò 09

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Debris
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Intervista ad Akemi Takahada dalla Japan Expò 09

Messaggio da Debris »

Ho tradotto per Animeclick una intervista rilasciata durante la sua recente visita alla Japan Expò 2009 Ad Akemi Takada,indubbiamente una delle protagoniste dell'animazione degli anni ottanta grazie alle versioni animate di opere come Creamy,Kimagure Orange Road,Lamu,Maison Ikkoku, e Patlabor,di cui ha creato il cara design dei personaggi

L'intervista fà il punto su questi lunghi anni di silenzio della Takahada,sui suoi recenti e futuri programmi ( poteva andare benissimo nela sezione Animazione :gresorr: ).

L'intervista è stata ripresa dal sito francese Mata Web che la ha realizzata durante la Japan Expò


Vi pubblico l'incipit della nota raccomandandovi di andare a guardarla su Animeclick,è piuttosto bella e ricca di immagini davvero interessanti.


• Signora Takada come è stato il suo debutto in Tatsunoko?

Quando frequentavo l’Università di Belle Arti di Tama ho praticato diversi stage alla Tatsunoko Production. Amavo i personaggi di Gatchaman e il suo eroe, Ken. Mi sono fatta assumere veramente senza conoscere nessuno


• Come mai siete diventata character design senza prima passare per l’animazione?

L'esame d’accesso che superai alla Tatsunoko era proprio per un posto di character designer, e quindi sono stata assegnata direttamente a quella posizione.


• Yoshitaka Amano ha avuto un percorso simile al suo, iniziando la sua carriera come character designer sempre alla Tatsunoko e diventando poi un artista indipendente. E’ una coincidenza?


Amano non ha iniziato come character designer, c'è stato un periodo in cui ha dovuto svolgere il lavoro di animatore. In Tatsunoko esiste il precedente del suo fondatore, il signor Tatsuo Yoshida, che diversamente da quanto accade negli altri studi, non era un animatore ma un mangaka. Questo per spiegare che per arrivare al ruolo di character designer non è necessario essere stati prima degli animatori.


• Le voci che vi volevano animatrice dietro lo pseudonimo di “AKEMI” sono dunque false?

Si, sono voci false. Questa storia è indicata sulla Wikipedia nipponica. Ho richiesto che fosse rimossa, ma l'informazione è stata riproposta! E' strano, perché le informazioni sulla Wikipedia giapponese che mi riguardano spesso sono incomplete e sbagliate, mentre quelle della versione inglese e francese sono molto più ricche e precise...

Lei ha sempre affermato che il personaggio di Creamy è il suo preferito fra tutti quelli a cui ha lavorato. Cosa rappresenta per lei e quali idee la hanno guidata alla sua creazione?

Prima che finissi il liceo leggevo unicamente shonen manga. Non amavo gli shojo perché non vi trovavo titoli che rispondessero alle mie attese, pertanto decisi di creare da me il personaggio di una principessa che non fosse troppo insopportabile nei suoi comportamenti.
Mia madre amava molto il teatro Takarazuka, mio padre era una persona affascinata dal divino, se vogliamo Creamy è un po’ un'eredità dei miei genitori.



• Come è entrata a far parte del gruppo HEADGEAR?


Ne facevo parte fin dall'inizio. La HEADGEAR, in effetti, è nata dalle discussioni di un gruppo di amici, tutti autori. Da questi veri e propri brainstorming alle terme, nei ristoranti, negli incontri, sono nate le idee alla base del gruppo, le sue opere.
Il nome del gruppo è mio. Ne era stato proposto un altro, inizialmente, ma era così brutto... Non volevo che il mio nome fosse associato a uno così brutto. Così ho proposto HEADGEAR che in inglese significa casco da pilota, in quanto eravamo in 5 a capo del gruppo.


• Come si svolgeva la collaborazione con Masami Yuki alla creazione dei personaggi?


In genere avevo carta bianca sulla scelta dei colori, e probabilmente se così non fosse stato Noa Izumi non avrebbe avuto gli occhi azzurri e sicuramente avrebbe avuto caratteri più giapponesi, come doveva essere in origine. Il signor Masami aveva svolto un grande lavoro di ricerca per la creazione dei personaggi mentre io realizzavo i disegni finali per l'animazione. Delle illustrazioni per i manifesti pubblicitari invece se ne era occupato totalmente il signor Masami, è per questo che talvolta si evidenziano due diversi stili.


• Ha partecipato ad altri aspetti della creazione nel progetto Patlabor?

Tutti nel gruppo erano professionisti nel loro campo e ognuno aveva un ruolo specifico, per cui a parte il character design non ho avuto molto da fare. Ma c'è stato il packaging da realizzare e quindi ho potuto continuare a produrre molto materiale per le illustrazioni che riguardavano il progetto.


Il resto dell'intervista potete leggerla su Animeclick

http://www.animeclick.it/notizia.php?id=23161
La lettera uccide,lo spirito salva.