Film di Luc Jacquet.
Qualcuno lo ha visto e saprebbe darmi un parere e qualche informazione in più rispetto a ciò che si trova in rete?
La volpe e la bambina
Moderatore: Coordinatori
La volpe e la bambina
"Kimi wa hikari, boku wa kage"
(Ai no hikari to kage)
"Che pensavi?
Ch’io forse non pigliaria da te anche tutto questo dolore?
Dammelo! Lo esigo!
Sarà per me delizia e diletto, poichè t’amo!"
disse l’Amore.
(Ratio Amoris)
(Ai no hikari to kage)
"Che pensavi?
Ch’io forse non pigliaria da te anche tutto questo dolore?
Dammelo! Lo esigo!
Sarà per me delizia e diletto, poichè t’amo!"
disse l’Amore.
(Ratio Amoris)
Re: La volpe e la bambina
Dei francesi invidio a morte la capacità che hanno di sbatterti davanti cose come questa, che camminano in bilico sul sottile filo teso tra il pacchiano e il ricercato, tra l'intellettuale e il ricatto retorico più bieco, senza scadere mai né nell'uno né nell'altro. Tutto con ironia e levità, che alla fine li detesti pure per averti fatto sentire leggero e piangere come uno scemo - cosa che negherai anche sotto tortura.
Ho avuto la ventura di vedere questo film in lingua originale all'epoca del mio soggiorno in Francia. Si tratta di una storia estremamente semplice: una bambina che vive in un parco naturale stringe una sorta di particolare amicizia con una volpe che vive nei dintorni della casa degli umani. L'amicizia è fatta di sfumature delicate, di piccoli passi, di crescita comune della bambina e della volpe, di esplorazione reciproca, di diffidenza e di fiducia, di separazione. Mi piace citare Fossati: "Si vive di lenta costruzione".
La volpe non è una volpe parlante, non è doppiata da Fantozzi o da Fiorello, non dice battute che fanno ridere; la bambina non è magica, non si trasforma, non vola, non ha un'identità segreta; non si aprono porte nascoste né dimensioni misteriose: è la storia di un rapporto, dell'interazione, della condivisione di spazi e di sentimenti tra un essere umano e una volpe. Il richiamo al Piccolo Principe è qualcosa di più di un suggerimento che aleggia; l'insegnamento di Saint-Exupéry sulla necessità di non ammaestrare delle creature con cui si intende instaurare un rapporto paritario non va perduta. Da vedere, oh già. Possibilmente evitando la voce di Ambra Angiolini.
Ho avuto la ventura di vedere questo film in lingua originale all'epoca del mio soggiorno in Francia. Si tratta di una storia estremamente semplice: una bambina che vive in un parco naturale stringe una sorta di particolare amicizia con una volpe che vive nei dintorni della casa degli umani. L'amicizia è fatta di sfumature delicate, di piccoli passi, di crescita comune della bambina e della volpe, di esplorazione reciproca, di diffidenza e di fiducia, di separazione. Mi piace citare Fossati: "Si vive di lenta costruzione".
La volpe non è una volpe parlante, non è doppiata da Fantozzi o da Fiorello, non dice battute che fanno ridere; la bambina non è magica, non si trasforma, non vola, non ha un'identità segreta; non si aprono porte nascoste né dimensioni misteriose: è la storia di un rapporto, dell'interazione, della condivisione di spazi e di sentimenti tra un essere umano e una volpe. Il richiamo al Piccolo Principe è qualcosa di più di un suggerimento che aleggia; l'insegnamento di Saint-Exupéry sulla necessità di non ammaestrare delle creature con cui si intende instaurare un rapporto paritario non va perduta. Da vedere, oh già. Possibilmente evitando la voce di Ambra Angiolini.
- dolcemind
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Re: La volpe e la bambina
Non l'avevo mai letta così. E' una considerazione profonda che mi ha fatto riflettere.Heimdall ha scritto:[...]l'insegnamento di Saint-Exupéry sulla necessità di non ammaestrare delle creature con cui si intende instaurare un rapporto paritario non va perduta. [...]
Io avevo inteso invece che l'addomesticamento (rendere domestico, cioè appartenente alla casa, alla famiglia, alla parte più profonda di noi in definitiva) è l'unico modo per conoscere davvero,
per distinguere l'una tra centomila volpi, per guadagnare “il colore del grano” e che questo guadagno, questa crescita emotiva, è controbilanciato dal fatto che si diventa responsabili, per sempre, di ciò che si addomestica. Se si viene meno a tale responsibilità si causa e/o riceve dolore.
La rosa in fondo è solo una delle tante rose, ed è il tempo passato con lei che la rende speciale, si legge ne "Il piccolo principe".
Al contrario io penso che ci siano rose speciali ed altre meno ed ho adottato come regola di vita il tentato addomesticamento solo per le prime, proprio per il discorso di cui sopra.
Quel che scrivi invece mi dà da pensare...
Cercherò di vedere il film, interessante la tua recensione.
Re: La volpe e la bambina
Non credo proprio che Antoine pensasse questo. A parte che aveva un renard du desert (aka: fennec) domestico, e l'adorava, l'addomesticamento (vicendevole) di cui lui parla è una cosa tra umani, c'est une chose trop oublié, i riti, altro. Da dove ai tratto l'intendimento che riporti?Heimdall ha scritto: l'insegnamento di Saint-Exupéry sulla necessità di non ammaestrare delle creature con cui si intende instaurare un rapporto paritario non va perduta.
Ultima modifica di Shito il ven feb 24, 2012 10:27 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: La volpe e la bambina
Non sei tu che scrivi queste cose vero? ...chi si è impossessato dalla user e password di Shito????Shito ha scritto:Da dove ai tratto òìintendimento che riporti?
Cobra70
Re: La volpe e la bambina
Grazie Heim per le precisazioni.
La storia mi aveva colpito e pensavo di procurarmelo per farlo vedere a dei bambini: mi sembra, dalle tue impressioni, che il tema del rispetto reciproco tra diversi sia trattato abbastanza (che insieme all'amicizia era il tema che m'interessava).
In riferimento al ritmo della storia - se lo ricordi - è scorrevole per dei bambini o pensi che potrebbe annoiare i piccirilli?
Rispetto al Piccolo principe anch'io non l'ho mai letto come te. Personalmente trovo difficile che il testo possa essere interpretato in tal senso... vi colgo invece la visione dell'autore sulle relazioni umane: pazienza, responsabilità, riconoscimento dell'altro, affezione, memoria, mancanza.
E' un testo che adoro.
Dici che il film si rifà a Saint-Exupéry, posso chiederti se leggi anche il film nell'ottica con cui hai letto il libro?
La storia mi aveva colpito e pensavo di procurarmelo per farlo vedere a dei bambini: mi sembra, dalle tue impressioni, che il tema del rispetto reciproco tra diversi sia trattato abbastanza (che insieme all'amicizia era il tema che m'interessava).
In riferimento al ritmo della storia - se lo ricordi - è scorrevole per dei bambini o pensi che potrebbe annoiare i piccirilli?
Rispetto al Piccolo principe anch'io non l'ho mai letto come te. Personalmente trovo difficile che il testo possa essere interpretato in tal senso... vi colgo invece la visione dell'autore sulle relazioni umane: pazienza, responsabilità, riconoscimento dell'altro, affezione, memoria, mancanza.
E' un testo che adoro.
Dici che il film si rifà a Saint-Exupéry, posso chiederti se leggi anche il film nell'ottica con cui hai letto il libro?
"Kimi wa hikari, boku wa kage"
(Ai no hikari to kage)
"Che pensavi?
Ch’io forse non pigliaria da te anche tutto questo dolore?
Dammelo! Lo esigo!
Sarà per me delizia e diletto, poichè t’amo!"
disse l’Amore.
(Ratio Amoris)
(Ai no hikari to kage)
"Che pensavi?
Ch’io forse non pigliaria da te anche tutto questo dolore?
Dammelo! Lo esigo!
Sarà per me delizia e diletto, poichè t’amo!"
disse l’Amore.
(Ratio Amoris)