Heidi, Goldrake, Harlock and co. (Rai 1979)

Discussioni su gli autori e anime/cartoni non-Ghibli

Moderatore: Coordinatori

Avatar utente
Rosario
Ghibliano
Ghibliano
Messaggi: 405
Iscritto il: sab apr 12, 2003 6:05 pm
Località: Mirabella Imbaccari (CT)

Heidi, Goldrake, Harlock and co. (Rai 1979)

Messaggio da Rosario »

un piccolo regalino estivo in occasione della pubblicazione in dvd di Goldrake, un filmato storico di cui si è tanto parlato https://www.youtube.com/watch?v=ZhyXvPyhGwI
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Re: Heidi, Goldrake, Harlock and co. (Rai 1979)

Messaggio da Shito »

Allucinante che non sia stata citata la fonte letteraria di Anne of Green Gables, come fosse un personaggio originale della giapponese Toy Animation. Ops, Toei, scusate.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Avatar utente
Heimdall
Tanuki
Messaggi: 3450
Iscritto il: sab apr 26, 2003 12:39 pm
Località: Rescaldina (Mi)

Re: Heidi, Goldrake, Harlock and co. (Rai 1979)

Messaggio da Heimdall »

Non essere troppo severo, Gualtiero. ;) Alla fine si tratta di un prodotto pionieristico, che va preso per quello che è: non si può pretendere la precisa consapevolezza che è stata maturata in materia (nemmeno da parte di tutti, peraltro) solo dopo molti anni. Soprattutto, va posto nel suo contesto: all'epoca si discuteva ferocemente del presunto tenore diseducativo dei 'cartoni animati giapponesi', culminato in una caccia alle streghe che portò persino alla sospensione del doppiaggio e della messa in onda di Majinger Z sulla RAI. Inoltre, non si dimentica di specificare - contro un'altra diffusissima convinzione dell'epoca - che gli anime non erano realizzati 'col computer', come voleva il luogo comune, ma in forza di un onesto lavoro artigianale.

Alla fine mi pare il tentativo, con i mezzi dell'epoca, di presentare un fenomeno del tutto nuovo, sul quale in Italia non c'era praticamente bibliografia di riferimento; in fondo un filmato come questo, visto ora, più che come presentazione credibile del fenomeno anime, è importante per noi, perché rappresenta un 'come eravamo' della nostra generazione: se si ha la cura e l'onesta consapevolezza di non cadere nella sindrome della 'Girella' ci si può persino divertire e provare un pizzico di nostalgia.
Immagine
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Re: Heidi, Goldrake, Harlock and co. (Rai 1979)

Messaggio da Shito »

Trovo umiliante che molte persone italiane, tra cui anche seri professionisti, abbiano conosciuto opere della letteratura occidentale prima o solo tramite l'animazione giapponese. E spesso non se ne sono resi affatto conto.

Trovo umiliante che "Piccola Principessa" si chiamasse, in animazione da noi, ""Lovely Sara". Che "Il Giardino Segreto" fosse "Mary e il giardino dei misteri". Eccetera eccetera.

Trovo umiliante la stupidità e l'ignoranza professionale.

Tempi pioneristici UN CAVOLO! Non sto dicendo che un italiano dovesse sapere di sakugakantoku e setteiho. Ma *un romanzo occidentale*, e di simile caratura, lo DEVE conoscere meglio un giornalista italiano che un produttore di animazione giapponese.

Ti pare?

Quel tizio lì era pagato con soldi pubblici.

E no, Ivano. Il fumo negli occhi della nostalgia dell'irrilevante è il primo mattone per distogliere lo sguardo dal rilevante.

A tutte le età, in tutte le epoche.

(E comunque, di mio non ero così. Mi rendevo conto che le cose giapponesi erano giapponesi, e che qualche idiota le aveva alterate pensando che anche io fossi idiota come lui. Avevo sei, sette, otto anni. Non lo ero.)
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)