Soulchild ha scritto:Quella dell'adattamento delle onomatopee è una questione assai spinosa.
Premetto che non sono un'integralista né dell'una né dell'altra "filosofia".
Tuttavia,
tendenzialmente, mi sento più vicino all'opinione espressa da spaced jazz, che batte su un punto assolutamente decisivo, cioè l'intervento esterno ed arbitrario sul cuore del fumetto: la tavola. Questa è una cosa che mi infastidisce ai massimi livelli, anzi che mi fa veramente "sbroccare" se penso agli scempi che sono stati fatti negli adattamenti di manga come Naruto, in cui la PlaMa si è permessa di pecettare persino i volti dei personaggi
(vd. Sakura che diventa Willie l'Orbo
). Se avete una vaga idea di ciò di cui sto parlando, capirete facilmente il motivo per il quale i fan dei Saint Seiya tremano nell'attesa della pubblicazione di Episode G by PlaMa: se il
modus operandi rimarrà questo, alcune delle spettacolari tavole di Episode G faranno davvero una brutta fine
.
Passando nello specifico alle onomatopee, un fatto che mi fa propendere per il non-adattamento è la presenza, in alcune tavole, di onomatopee che fanno parte integrante del progetto compositivo complessivo, che sono frutto dell'abilità artistica del disegnatore e che,
mirabile visu, in un virtuoso gioco sinestetico, riproducono graficamente l'oggetto stesso di cui al tempo stesso significano il suono (vedi le onomatopee filiformi della pioggia, effetto sonoro e immagine, lettera e disegno al tempo stesso). In casi particolari come questo, appiccicare alla tavole uno scialbo "pssss", "frrrrr", "scrosh-scrosh" o altre idiozie che si leggono ultimamente sui manga, mi sembra una vera e propria violenza sul lavoro dell'autore. Senza contare che solo in un esiguo numero di casi, se ci avete fatto caso, l'onomatopea risulta leggibile (cioè articolabile da un apparato fonatorio umano) o sensata (molte volte il suono che riproduce non ha né attinenza col reale né, soprattuto, rientra nel codice comunicativo condiviso).
Ma, e sottolineo
ma, nella volontà di non adattare le onomatopee un nonsenso di fondo c'è, ed è quello a cui faceva riferimento andy, vale a dire la perdita di intuitività nella comprensione di un suono, che rende paradossale il ricorso ad un glossarietto per decifrare dei suoni (!). Inoltre, come diceva Robert, in questo modo la d/visual, facendo leva sui lettori più intransigenti e puristi (aldilà del ragionevole, talvolta), eliminerebbe una parte decisamente "rognosa" della produzione, con consistente risparmio di tempo, denaro e tranquillità psichica. Risparmio per loro, per noi... si vedrà
!
Insomma, come vedete la situazione è piuttosto complessa e schierarsi con gli estremi, come al solito, rischia di diventare solo la strenua difesa di un avamposto vuoto di senso e significato.
Se fosse possibile, io sarei per l'adattamento fatto bene (e per "fatto bene" intendo proprio "come dio comanda"); in caso contrario, al tempo stesso, non sarei restio al tentativo di confrontarmi con delle onomatopee di cui non capirei immediatamente il significato. Se date un'occhiata alla qualità media degli adattamenti che girano di questi tempi, troverete in questa mia posizione piuttosto neutra una scelta di schieramento quasi obbligata.