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atchoo
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Adattamenti

Messaggio da atchoo »

Il Sommo Shito ha scritto:Ovvero, se si adatta un opera di una lingua X in una lingua Y, tutto quello che in quell'opera è espresso nella lingua X (quindi la lingua dell'ideale pubblico d'origine) deve essere volto nella lingua Y (quindi la lingua dell'ideale pubblico di adattamento).
Secondo voi la cosa vale anche per il fumetto? Come adattereste voi le onomatopee e, cosa frequentissima negli shonen manga, le denominazioni delle mosse speciali?

Io sono per la traduzione delle onomatopee, data l'esigenza di dover essere immediate, e per la nota a margine delle mosse speciali., per conservare quello che è una sorta di nome proprio di una particolare azione.
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Soulchild
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Messaggio da Soulchild »

Copioincollo il papiro che ho scritto sul topic "d/visual", qui sta molto meglio :wink: !
Soulchild ha scritto:Quella dell'adattamento delle onomatopee è una questione assai spinosa.

Premetto che non sono un'integralista né dell'una né dell'altra "filosofia".

Tuttavia, tendenzialmente, mi sento più vicino all'opinione espressa da spaced jazz, che batte su un punto assolutamente decisivo, cioè l'intervento esterno ed arbitrario sul cuore del fumetto: la tavola. Questa è una cosa che mi infastidisce ai massimi livelli, anzi che mi fa veramente "sbroccare" se penso agli scempi che sono stati fatti negli adattamenti di manga come Naruto, in cui la PlaMa si è permessa di pecettare persino i volti dei personaggi :shock: (vd. Sakura che diventa Willie l'Orbo :? ). Se avete una vaga idea di ciò di cui sto parlando, capirete facilmente il motivo per il quale i fan dei Saint Seiya tremano nell'attesa della pubblicazione di Episode G by PlaMa: se il modus operandi rimarrà questo, alcune delle spettacolari tavole di Episode G faranno davvero una brutta fine :evil: .

Passando nello specifico alle onomatopee, un fatto che mi fa propendere per il non-adattamento è la presenza, in alcune tavole, di onomatopee che fanno parte integrante del progetto compositivo complessivo, che sono frutto dell'abilità artistica del disegnatore e che, mirabile visu, in un virtuoso gioco sinestetico, riproducono graficamente l'oggetto stesso di cui al tempo stesso significano il suono (vedi le onomatopee filiformi della pioggia, effetto sonoro e immagine, lettera e disegno al tempo stesso). In casi particolari come questo, appiccicare alla tavole uno scialbo "pssss", "frrrrr", "scrosh-scrosh" o altre idiozie che si leggono ultimamente sui manga, mi sembra una vera e propria violenza sul lavoro dell'autore. Senza contare che solo in un esiguo numero di casi, se ci avete fatto caso, l'onomatopea risulta leggibile (cioè articolabile da un apparato fonatorio umano) o sensata (molte volte il suono che riproduce non ha né attinenza col reale né, soprattuto, rientra nel codice comunicativo condiviso).

Ma, e sottolineo ma, nella volontà di non adattare le onomatopee un nonsenso di fondo c'è, ed è quello a cui faceva riferimento andy, vale a dire la perdita di intuitività nella comprensione di un suono, che rende paradossale il ricorso ad un glossarietto per decifrare dei suoni (!). Inoltre, come diceva Robert, in questo modo la d/visual, facendo leva sui lettori più intransigenti e puristi (aldilà del ragionevole, talvolta), eliminerebbe una parte decisamente "rognosa" della produzione, con consistente risparmio di tempo, denaro e tranquillità psichica. Risparmio per loro, per noi... si vedrà :roll: !

Insomma, come vedete la situazione è piuttosto complessa e schierarsi con gli estremi, come al solito, rischia di diventare solo la strenua difesa di un avamposto vuoto di senso e significato.

Se fosse possibile, io sarei per l'adattamento fatto bene (e per "fatto bene" intendo proprio "come dio comanda"); in caso contrario, al tempo stesso, non sarei restio al tentativo di confrontarmi con delle onomatopee di cui non capirei immediatamente il significato. Se date un'occhiata alla qualità media degli adattamenti che girano di questi tempi, troverete in questa mia posizione piuttosto neutra una scelta di schieramento quasi obbligata.
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Soulchild
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Messaggio da Soulchild »

Per evitare confusioni e false prospettive da cui guardare la questione, aggiungo una considerazione, imho, importante: adattare un film (d'animazione o meno) non è come adattare un fumetto. Il teorema di Shito è una solida (perché ha la forza della pragmatica) base su cui fondare una strategia di traduzione, ma può portare a conseguenze paradossali se applicata "in tronco" anche ai manga. Non per niente, se ci pensate, i credits dei film giapponesi sono sempre (o quasi) lasciati sotto forma di ideo- e sillabogrammi e non traslitterati in caratteri latini: anche in quei casi, intervenire malamente sul fotogramma per sovrapporgli qualcosa che sia, almeno graficamente, comprensibile ad un pubblico occidentale (posto che ciò sia possibile), sarebbe uno scempio tale e quale a quello perpetrato ai danni di certe tavole adattate qui in Italia.
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andywarhol
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Messaggio da andywarhol »

Soulchild ha scritto:Se fosse possibile, io sarei per l'adattamento fatto bene (e per "fatto bene" intendo proprio "come dio comanda");
Infatti io la penso così: l'adattamento ci DEVE essere, e DEVE essere fatto bene! La scelta di non adattare mi sembra una dichiarazione della propria incapacità più che una scelta di purismo.... ad esempio nei primi numeri di Naruto l'abilità innata di Neji è stata tradotta in "Occhi bianchi", salvo poi essere riportata alla denominazione originale di "Byakugan" nei numeri successivi! Io non ne vedo il motivo: se il senso di un termine può essere tradotto con un'espressione di senso compiuto io preferisco saperne il significato nella mia lingua piuttosto che leggere una parola senza cogliere il significato che le sta dietro
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Soulchild
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Messaggio da Soulchild »

andywarhol ha scritto:
Soulchild ha scritto:Se fosse possibile, io sarei per l'adattamento fatto bene (e per "fatto bene" intendo proprio "come dio comanda");
Infatti io la penso così: l'adattamento ci DEVE essere, e DEVE essere fatto bene! La scelta di non adattare mi sembra una dichiarazione della propria incapacità più che una scelta di purismo.... ad esempio nei primi numeri di Naruto l'abilità innata di Neji è stata tradotta in "Occhi bianchi", salvo poi essere riportata alla denominazione originale di "Byakugan" nei numeri successivi! Io non ne vedo il motivo: se il senso di un termine può essere tradotto con un'espressione di senso compiuto io preferisco saperne il significato nella mia lingua piuttosto che leggere una parola senza cogliere il significato che le sta dietro
Beh, qui la questione va molto anche a gusto personale: a me piace molto sentire Naruto che urla Kagebushin no jutsu! (la cui traduzione, Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo, dà un senso che non è esattamente quello originario, visto che, per quello che so, almeno kage significa "ombra", vd. Ho-kage, Kaze-kage), quindi anche un byakugan non mi dispiacerebbe, soprattuto se corredato con una bella noticina esplicativa a margine (ovviamente, solo nella prima delle sue occorrenze). Ma questa è semplicemente una mia curiosità di conoscere i nomi in giapponese delle tecniche. Tuttavia, comprendo le tue ragioni e non posso non dire che il tuo discorso fila con rigorosa coerenza. Tuttavia, torniamo al punto dolente, e cioè quel "fatto bene" che sembra non importare a nessuno.

Tornando a Naruto, ti faccio una prevedibilissima controdomanda: come la mettiamo con chidori :roll: ??
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Messaggio da Soulchild »

@andy: anzi, di domanda te ne faccio un'altra. Mi è venuta in mente solo adesso dopo aver riletto il mio post :roll: .

Perché sharingan sì e byakugan no :roll: ? Dalla comparazione delle due parole deduco che gan = occhi, quindi perché non tradurre l'abilità di Kakashi-sensei con "occhi ..." ?

Non ho scritto Kakashi-sensei a caso: come la mettiamo col fatto che Kakashi sia chiamato Kakashi-sensei dai suoi allievi, il Quarto Hokage Hokage-sama da tutti, che Sakura chiami Sasuke sempre Sasuke-kun, mentre Naruto Naruto-kun solo in momenti particolari e via dicendo, cosa che nel fumetto non è in alcun modo resa :roll: ? Insomma, mi sa proprio che qui non si tratta di adattamento sì-adattamento no, ma si tratta di un sola parola, per ora latitante: qualità :wink: .

P.S. Domanda per Shito: nell'anime di Naruto c'è un gruppo di tre ragazzini, due maschi ed una femmina. Uno di loro si chiama Konohamaru (nomen loquens, tra l'altro, visto che konoha = foglia ed egli è il nipote del ninja numero uno del Villaggio della Foglia). Perché se a chiamarlo è il bambino dice : "Konohamaru-kun!" , mentre se invece è la bambina dice: "Konohamaru-chan!" . Io sapevo che -kun suffissasse i nomi maschili, mentre -chan i femminili :roll: ...
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Messaggio da atchoo »

Soulchild ha scritto:Io sapevo che -kun suffissasse i nomi maschili, mentre -chan i femminili :roll: ...
E P-chan? ;)

Penso che la marcia indietro sugli occhi sia dovuta a qualche forma di protesta tra i lettori. Fu così anche per Ranma 1/2.
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Messaggio da Soulchild »

atchoo ha scritto:E P-chan? :wink:
Infatti, c'è quacosa che mi sfugge :roll: ...
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Messaggio da atchoo »

CHAN: è un suffisso che si aggiunge al nome di una persona per indicare un linguaggio familiare. E' riferito soprattutto alle ragazze (di solito a quelle più giovani) oppure agli animali piccoli.

KUN: è un suffisso (come “Chan”) che si aggiunge al nome di una persona di stesso livello ed età, oppure di grado leggermente inferiore; viene usato soprattutto con i maschi.

Boh! :roll:
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Messaggio da jobi1 »

che chan sia riferito sopratutto a ragazze non mi pare proprio, ho sempre saputo che era avvettivo-familiare. Come un po' da noi i vezzeggiativi

Luca -> Luchino
ecc...
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Messaggio da spaced jazz »

Soulchild ha scritto:Tuttavia, tendenzialmente, mi sento più vicino all'opinione espressa da spaced jazz, che batte su un punto assolutamente decisivo, cioè l'intervento esterno ed arbitrario sul cuore del fumetto: la tavola.

Passando nello specifico alle onomatopee, un fatto che mi fa propendere per il non-adattamento è la presenza, in alcune tavole, di onomatopee che fanno parte integrante del progetto compositivo complessivo, che sono frutto dell'abilità artistica del disegnatore e che, mirabile visu, in un virtuoso gioco sinestetico, riproducono graficamente l'oggetto stesso di cui al tempo stesso significano il suono (vedi le onomatopee filiformi della pioggia, effetto sonoro e immagine, lettera e disegno al tempo stesso). In casi particolari come questo, appiccicare alla tavole uno scialbo "pssss", "frrrrr", "scrosh-scrosh" o altre idiozie che si leggono ultimamente sui manga, mi sembra una vera e propria violenza sul lavoro dell'autore. Senza contare che solo in un esiguo numero di casi, se ci avete fatto caso, l'onomatopea risulta leggibile (cioè articolabile da un apparato fonatorio umano) o sensata (molte volte il suono che riproduce non ha né attinenza col reale né, soprattuto, rientra nel codice comunicativo condiviso).
E' questa la mia posizione, tanto che ogni ulteriore commento è superfluo.
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Messaggio da spaced jazz »

Soulchild ha scritto: Beh, qui la questione va molto anche a gusto personale: a me piace molto sentire Naruto che urla Kagebushin no jutsu! (la cui traduzione, Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo, dà un senso che non è esattamente quello originario
A me fa ridere soprattutto pensare che, secondo chi lo ha tradotto, un tizio che sta menando le mani abbia tempo e voglia di gridare tutta quella filastrocca... :lol:
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Messaggio da Soulchild »

jobi1 ha scritto:che chan sia riferito sopratutto a ragazze non mi pare proprio, ho sempre saputo che era avvettivo-familiare. Come un po' da noi i vezzeggiativi

Luca -> Luchino
ecc...
Sia -chan che -kun sono prefissi (o simili, ora mi muovo con una categoria della linguistica indoeuropea) che indicano una qualche sfumatura relazionale tra locutore (che lo usa) e interlocutore (che lo riceve). Io avevo empiricamente dedotto una distinzione nell'uso in base al genere, ma evidentemente non è così :? ...
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Messaggio da atchoo »

spaced jazz ha scritto:
Soulchild ha scritto: Beh, qui la questione va molto anche a gusto personale: a me piace molto sentire Naruto che urla Kagebushin no jutsu! (la cui traduzione, Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo, dà un senso che non è esattamente quello originario
A me fa ridere soprattutto pensare che, secondo chi lo ha tradotto, un tizio che sta menando le mani abbia tempo e voglia di gridare tutta quella filastrocca... :lol:
E' una cosa che si ripete dai tempi di Ken... :)
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andywarhol
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Messaggio da andywarhol »

Soulchild ha scritto:Tornando a Naruto, ti faccio una prevedibilissima controdomanda: come la mettiamo con chidori ??
Scusami ma mi sfugge proprio il senso della domanda... forse ti riferisci a qualcosa che non ho ancor letto, o che al momento mi sfugge.... :?
Soulchild ha scritto:@andy: anzi, di domanda te ne faccio un'altra. Mi è venuta in mente solo adesso dopo aver riletto il mio post .

Perché sharingan sì e byakugan no ? Dalla comparazione delle due parole deduco che gan = occhi, quindi perché non tradurre l'abilità di Kakashi-sensei con "occhi ..." ?

Non ho scritto Kakashi-sensei a caso: come la mettiamo col fatto che Kakashi sia chiamato Kakashi-sensei dai suoi allievi, il Quarto Hokage Hokage-sama da tutti, che Sakura chiami Sasuke sempre Sasuke-kun, mentre Naruto Naruto-kun solo in momenti particolari e via dicendo, cosa che nel fumetto non è in alcun modo resa ? Insomma, mi sa proprio che qui non si tratta di adattamento sì-adattamento no, ma si tratta di un sola parola, per ora latitante: qualità
Ma infatti io sarei stato propenso a tradurre anche il termine Sharingan ad esempio, però vorrei fosse chiaro che se dovessi trovarmi a scegliere tra un cattivo adattamento e un non adattamento io preferirei sempre la seconda ipotesi! Però, se devo dire cosa preferirei in assoluto, vorrei semplicemente che gli adattatori facessero il loro lavoro e che in più lo facessero intelligentemente. Insomma siamo d'accordo su quella parolina magica: qualità! :wink:
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