Mitsuru Adachi: il topic

Nuvole parlanti da tutto il mondo

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spaced jazz
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Messaggio da spaced jazz »

Shito ha scritto:Su Jinbe, trovo si tratti di un titolo dal grandissimo potenziale, ma anche molto sacrificato proprop dalla serializzazione (produzione) diluita. Il 'salto' tra un capito e l'altro è evidente, anche a livello di gestione della fabula, e la trama se ne va così, episodicamente, fino a un finale aperto ma anche inconcludente.
Ahi ahi Shito, devo dire che questa volta mi trovo in totale disaccordo con te. Sto parlando dell'interpretazione del finale.

*SPOILER su Jinbe, Miyuki e Slow Step*

Curiosamente, fra tutte le persone di cui recentemente ho letto o sentito opinioni riguardo a Jinbe, forse tu sei l'unico che non vi ha visto chiaramente proprio il finale che auspicavi, anzi c'è anche chi si è "scandalizzato" perchè... l'ha ritenuto troppo incestuoso...
Gli indizi sono chiari. Miku che se ne va di casa per poter cambiare cognome e interrompere la parentela anagrafica con Jinpei, lui stesso che vede mutare via via i propri sentimenti all'apparire di un "rivale", la benedizione alla loro relazione da parte del padre naturale "a dispetto di quello che dirà la gente", e mille altri dettagli, fanno giungere alla conclusione che la storia si risolva in un matrimonio.
Adachi doveva essere più esplicito di così? Non credo servisse, innanzitutto perchè secondo me il finale poeticamente ci avrebbe perso, e in secondo luogo perchè *questi* sono spesso i suoi finali.
Dove suggerisce e fornisce tutte le chiavi, gli sguardi, le parole e i gesti per arrivare all'epilogo, lasciando comunque alla fantasia del lettore la libertà di fare l'ovvio 2+2 o, se proprio lo desidera, infischiarsene e dare una più improbabile visione personale.

I finali netti ed espliciti nei suoi manga ci sono, eh. Specie quelli dei primi tempi. Ma già viene accusato di fare manga tutti uguali, i suoi happy ending deve farli anche finire tutti con la scena del matrimonio? :)
Non credo che abbia "paura" nell'affrontare certi argomenti e si trattenga alla resa dei conti: Miyuki come tema più o meno è "scandaloso" come Jinbe, eppure non lascia nulla all'immaginazione.

Per ultimo, l'argomento Slow Step... e altra valutazione a 180° dalla tua. :oops: E' uno dei finali che preferisco. Per tutto il manga Adachi ci lascia intendere che Slow Step sia il solito triangolo sentimentale.
Gli eventi narrati portano a pensare che Slow Step alla fine si risolva in una semplice commedia dall’inevitabile finale aperto (vedi la scena in cui sia Shu che Naoto vengono considerati semplici amici).
Ma ecco il genio di Adachi.
In una manciata di pagine, nell’ultimo capitolo, realizza un epilogo - tanto sorprendente quanto coerente ad una rilettura degli eventi - che cambia completamente le carte in tavola e il senso della storia, ora ben oltre il triangolo comico. I due ragazzi non c'entravano niente. Minatsu si innamora di Yamazakura, il proprio professore con tanto di figlia adottiva a carico. Questo andava detto, e in fondo non serviva una parola di più.




Beh, questo è il mio adachipensiero 8)
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kaorj
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Messaggio da kaorj »

Post unico... prima che il modem mi si disconnetta “quando lo dice lui!”

Caro Spaced, vorrei approfittare della tua vasta conoscenza "Adachiana", per provare a chiederti una piccola curiosità.
Sto rimettendo a posto un po' di manga, (...il solito: sposta di quà, questo non ci stà, rimettilo lì, ma non ci sta nemmeno quì, e il resto dove lo incastro? Maremma, se li metto in garage mi marciscono per l'umidità, e in soffitta è pieno di ragni e quindi chi li riprende più da lassù, proviamo sotto il letto, ecc), mi sono ritrovata a rileggere tutti i volumi di Touch...
Hai presente il n. 21?
Verso la fine del manga c'è una scenetta in cui irrompe in modo rocambolesco, un "misterioso" ragazzo per annunciare il rinvio della partita...
(-> QUI una veloce scansione della pagina).
Il disegno del personaggio, la dinamica della scena, le stesse onomatopee, fanno pensare a tutto, fuorché ad Adachi... :shock:
Che tu sappia, è per caso è una specie di amichevole "comparsata" di un altro mangaka?
O magari ha lasciato per una volta libero sfogo ad uno dei suoi assistenti?
(A memoria non ricordo altri lavori di Adachi in cui mi sia capitato di vedere disegni così marcatamente differenti...)
Lo stile mi ricorda quello di Kazuhiko Shimamoto, ma solo perchè "Manga Bomber" è il manga più recente che sto leggendo, che ha una tecnica similare a quel disegno.
Magari c'è una ragione particolare per questo "fuori" le righe, anche se solo per 3 sole pagine?

P.S.
Jinbe è in lista nei miei prossimi acquisti... Ti farò sapere! :wink:
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Shito
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Messaggio da Shito »

Non so, io sono un amante dei finali aperti persino, e non che avessi mai inteso il finale di Jinbee (o Slow Step) essere aperto, però... boh. Li ho trovati un po' né carne né pesce. In Shinbee abbiamo una introspezione dei personaggi (sopratutto di Miku) relativamente scialba. Lo spazio è poco, e di mezzo ci facciamo capitare 'cose grosse' (rapimento, etc) un po' alla chetichella, come dire, tanto perché succeda qualcosa ma cosa non si sa. Del resto, i due protagonisti della storia NON condividono un ambiente reale (salva la casa, ma non è lì che i giapponesi passano il più della vita/giornata)... e questo rende le possibilità di interazione a dir poco minime. Ma in un modo o nell'altro, la sensazione che mi resta è sempre quella di una trama che procede 'a spinta' verso un finale scontato che si sarebbe potuto incollare in qualsiasi dato punto della trama stessa, o ritardato ad libitum.
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Messaggio da spaced jazz »

Shito ha scritto: Ma in un modo o nell'altro, la sensazione che mi resta è sempre quella di una trama che procede 'a spinta' verso un finale scontato che si sarebbe potuto incollare in qualsiasi dato punto della trama stessa, o ritardato ad libitum.
Questo sì. Diciamo che la trama vera e propria prende due o tre capitoli e nel resto del manga si riempie con altro. Del resto hai ragione, soffre del tempo realizzativo diluito, la fine era prevista e oserei dire scontata nella sua positività. Che sia nell'ultimo capitolo è quasi casuale una volta comprese le situazioni che la guidano.
Ma aggiungo qui di seguito un mio intervento su un altro forum dove rispondevo ad una serie di critiche su Jinbe, serve a chiarire un po' il mio pensiero su questo manga di certo controverso :wink:
Ancora non ti ho sentito dire se effettivamente la storia ti è sembrata intrigante e per quale motivo (parlo di jinbe).
anche perchè senza scomodarci ad allargare troppo il campo, qui si è partiti da jinbe: oltre alle faccende comiche, che cosa ti ha dato di toccante, di intrigante, di serio? i contenuti non sono drammatici ed esasperati, ma ci sono? la situazione tra questi due protagonisti per essere pienamente credibile non doveva essere analizzata un po' meglio
?
Cosa penso di Jinbe? Ah, in effetti l'avevo detto, ma posso tranquillamente ripeterlo: é una delle opere di Adachi che preferisco, e lo reputo un capolavoro, pur nella sua frammentazione narrativa e nel non potersi paragonare ad un manga lungo per il coinvolgimento nella storia.
Jinbe è uno dei lavori più personali di Adachi. Tant'è che l'ha fatto a tempo perso dai manga di Shonen Sunday. In pratica è un "riassunto emotivo" dei suoi temi, alcuni solo accennati, altri in libertà e poco comprensibili a chi non lo conosce bene sotto il profilo artistico: credo sia l'ultimo dei manga da cui un neofita dovrebbe partire per avvicinarsi a questo autore.
Ad esempio l'ambientazione dell'ultimo capitolo è evidentemente "fuori" dal contesto della storia, con la faccenda del rapimento: un'aggiunta non certo pianificata inizialmente, si nota invece facilmente l'intenzione di parlare di sette/gruppi terroristici e del loro ingenuo fanatismo, non va dimenticato che quel capitolo fu disegnato pochi mesi dopo i tragici eventi del gas tossico nella metropolitana di Tokyo. Adachi è questo, mentre altri parlano di cose ridicole col tono serio, lui vira alla commedia della vita la natura umana e i sentimenti. Una vignetta è sufficiente per comprendere, nel resto ridiamone pure. Vedi anche l'accenno ecologista, già usato, fra l'altro, in Niji-iro Tohgarashi (questa è la Terra? No, guardate bene, è impossibile: non c'è neanche il buco nell'ozono e i liquami nei fiumi!).
I temi di Jinbe sono però essenzialmente due: la crisi di un quarantenne e il suo rimettersi in gioco (forse autobiograficamente, Adachi aveva l'età di Jinpei quando ha iniziato il manga) e la necessità per una persona che i suoi sentimenti siano superiori a qualsiasi altra considerazione: la "fissa" terminale di questo mangaka, non certo nuovo ad usare questa metafora di amore proibito fra consanguinei per esemplificarla (vedi Miyuki, il già citato Niji-iro...). Chiaramente l'alone incestuoso così diretto poteva essere consentito dall'editore solo finendo su Big Comic Original, credo la rivista più adulta della Shogakukan. E quello che c'era da capire uno che conosce la sua poetica narrativa lo capisce, mentre nei capitoli di "riempimento" realizziamo pure una commedia piacevole. Di Jinpei e Miku francamente non andava aggiunto granchè: anche perchè come al solito sono solo attori che interpretano un pensiero. Imho non serve scavare struggimenti con tono serioso o logorroiche spiegazioni, basta un'immagine buttata lì.

Che mi ha lasciato Jinbe?
Boh, tanto credo, se lo ricordo perfettamente dopo averlo letto già diversi anni fa. Penso di aver capito la sua natura di fondo, così come di opere come Devilman ricordo il nucleo di condanna all'odio verso il "diverso", e tutte le botte fra diavolacci come una semplice sovrastruttura veicolante.
Proprio oggi leggevo il secondo volume di MW di Tezuka. Manga straordinario. Ecco, a me Jinbe piace a questi livelli.
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Messaggio da spaced jazz »

kaorj ha scritto: Magari c'è una ragione particolare per questo "fuori" le righe, anche se solo per 3 sole pagine?
O piccola kaorj, mi sono dimenticato di risponderti...
Perdono, perdono :aureola:

Cavolo, sul vecchio pc avevo appunto un articoletto sulla questione, in effetti è una citazione, e non la prima usata da Adachi, sia nello stesso Touch (vedi Rumiko Takahashi) che in altri lavori (ad esempio Osamu Tezuka "omaggiato" con un ritratto creato con le nuvole in Niji-iro Tohgarashi)... dove ho messo quel file... :?
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Messaggio da kaorj »

spaced jazz ha scritto:O piccola kaorj, mi sono dimenticato di risponderti...
Perdono, perdono :aureola:
... Tranquillo... Figurati! :wink:
spaced jazz ha scritto:Cavolo, sul vecchio pc avevo appunto un articoletto sulla questione, in effetti è una citazione, e non la prima usata da Adachi, sia nello stesso Touch (vedi Rumiko Takahashi) che in altri lavori (ad esempio Osamu Tezuka "omaggiato" con un ritratto creato con le nuvole in Niji-iro Tohgarashi)... dove ho messo quel file... :?
Una citazione?
Quindi quello strano ragazzo, l'ha disegnato proprio lui con le sue manine sante?
:aaaaaah:
Wow...! :shock:
Mi piace ancora di più, allora!
Che eclettico il nostro Adachi!
Quando e se ritrovi l'articolo (con calma, non preoccuparti... :D), mi farebbe davvero piacere dargli una letta... :si:
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Messaggio da kaorj »

La piccola Kaorj vorrebbe chiederti un altro favore...
....................... Immagine
(...Spero che Betty mi perdoni se riutilizzo questi sporchi mezzi di persuasione... :aureola: )

Non è che potresti consigliarmi un sito dove trovare un bell'elenco completo di tutte le opere di Adachi?

Perchè tra corti misconosciuti (tipo "Un'estate Bianca" scritto da Buronson... Me ne hanno parlato, ma non ho mai trovato nulla in merito) e copertine in cui mi imbatto per caso, che mi lasciano spiazzata come questa...:

Immagine

(Un manga storico? Di Adachi? :shock: )

... vorrei farmi un'idea generale della sua produzione, nel corso degli anni..., perchè mi par di capire che qui in Italia si è vista allora solo la punta dell'Iceberg... :?
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Messaggio da Betty »

kaorj ha scritto:...Spero che Betty mi perdoni se riutilizzo questi sporchi mezzi di persuasione... :aureola:
Ma scherzi? Approvo in pieno! Faccine, amuleti, bambole Woodo, ammiccammanca e chi più ne ha più ne metta!
E non dimenticarti che non donne abbiamo l'insuperabile vantaggio di metterci a piangere! Quale uomo può dire "no" ad una donna in lacrime?
Col pupo funziona...la finisce di rompermi le scatole! :mrgreen:

spaced ha scritto:Adachi doveva essere più esplicito di così? Non credo servisse, innanzitutto perchè secondo me il finale poeticamente ci avrebbe perso, .
Concordo con te riguardo al finale...ma l'ho trovato comunque un finale scialbo.
Come diceva Shito questo finale lo si poteva mettere in qualsiasi punto della storia.
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Messaggio da spaced jazz »

kaorj ha scritto: Non è che potresti consigliarmi un sito dove trovare un bell'elenco completo di tutte le opere di Adachi?

Perchè tra corti misconosciuti (tipo "Un'estate Bianca" scritto da Buronson... Me ne hanno parlato, ma non ho mai trovato nulla in merito) e copertine in cui mi imbatto per caso, che mi lasciano spiazzata come questa...:

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(Un manga storico? Di Adachi? :shock: )

... vorrei farmi un'idea generale della sua produzione, nel corso degli anni..., perchè mi par di capire che qui in Italia si è vista allora solo la punta dell'Iceberg... :?
Sito?! Mi state sottovalutando! :D
Adachi lo leggo dalla pubblicazione italica di Rough e da allora ne ho avuto di tempo per leggere le sue opere e raccattare informazioni :P

Allora, iniziamo dalla copertina, sì è un manga storico, ma ti dico di più: è il manga di Adachi che sto leggendo attualmente! Per la precisone l'edizione francese. Infatti sono riuscito a imparare sufficientemente l'idioma d'oltralpe per leggere decentemente un fumetto, e ne sto approfittando per comprare le edizioni - sciccosissime - della Glènat e della Pika Edition che stanno uscendo in questi ultimi tempi.
Ma torniamo a bomba: si chiama Niji-iro Togarashi (peperoncino color arcobaleno), è composto di 11 volumi. L'ultimo volume esce a luglio, per quella data farò una recensione più dettagliata, per ora ecco qualche commento spicciolo:
Dopo la fine degli anni '80, il periodo migliore di Adachi, il nostro mangaka sentì il desiderio di provare qualcosa di nuovo rispetto alle sue storie classiche, e il risultato fu Niji-iro Tohgarashi.
La trama è questa: in un pianeta "alternativo" alla Terra, ma tale e quale al Giappone medievale, due scienziati provenienti non si sa bene come da un "altro luogo", e portatori di una tecnologia avanzata, diventano dei protetti dello Shogun. Contemporaneamente Shichimi, il protagonista, alla morte improvvisa della madre, viene invitato a raggiungere la tenuta Karakuri nella capitale Edo, dove scopre di avere 6 fratellastri da parte di padre. Per l'esattezza sono 5 ragazzi e una ragazza, Natane. Essi non lo sanno, ma sono figli proprio dello Shogun, nati "incidentalmente" in incontri più o meno occasionali durante i suoi viaggi. I sette partono quindi a loro volta in un viaggio alla ricerca delle proprie origini, fra ricordi, avventure e... conflitti interiori: Shichimi e Natane infatti, si innamoreranno.
Lo trovo un manga assai interessante: da una parte c'è un Adachi "diverso", fra samurai e ninja, dall'altra i soliti temi poetico-sentimentali che me lo fanno amare, che passa fra momenti di serietà ad altri da commedia.
Ma non vanno dimenticati i temi più importanti: quello ecologista (con il ricordo di un'epoca incontaminata, vedi l'introduzione o l'episodio dei fertilizzanti nel 4° volume) e quello di critica sociale: i due scienziati, "Gaijin", sono chiaramente una metafora dell'arrivo degli stranieri all'apertura delle frontiere giapponesi all'occidente, con il bene e il male che tale progresso ha rappresentato.

Punto 2: Shiroi Natsu (un'estate bianca) è una storia breve di 50 pagine con Buronson ai testi e Adachi ai disegni, pubblicata nel 2002 su Shonen Sunday, e reperibile con... "metodi trasversali" :wink:

Punto 3: la bibliografia di Adachi.
Ciò che si legge in giro è parziale e spesso erroneo, ci sono un paio di siti nipponici molto completi ma sono appunto scritti in giapponese (e se tu non conosci il nome dei manga in kanji non credo ti servano a molto), ma la fonte più autorevole è senza dubbio "Season's Album", l'artbook-biografia grafica di Adachi uscito nel 2001, una sciccheria che fra l'altro propone illustrazioni e cronologia di tutte le sue opere.
Ora, se vuoi la lista completa di storie lunghe, brevi, riviste di prima pubblicazione chiedimi pure, ma ritengo invece più utile mettere qui di seguito la lista delle opere pubblicate in volume nella veste definitiva (ovvero tralasciando le storie brevi "sfuse" e accorpando le opere giovanili nell'antologia che le raccoglie, "SHOKI KESSAKUSHUU", uscita nel 1998)

Voilà:

In rosso quello pubblicato in Italia o annunciato per il prossimo futuro, in blu gli inediti... poi c'è Katsu! che è... indefinibile: Play Press lo pubblica su rivista, ma ad un capitolo al mese è illegibile (durerebbe 13 anni), c'è da sperare in un passaggio a monografico (oppure procuratevi l'edizione francese 8) ).




ADACHI MITSURU SHOKI KESSAKUSHUU (1975-1980, 4 volumi editi nel 1998)
Antologia, in volumoni da 400 pagine, dei lavori giovanili più rappresentativi degli anni '70, fra i principali:
GAMUSHARA (1976),
OIRA HOUKAGE WAKADAISHOU (1979),
YUUHI YO NOBORE (1979-1980).
Storie sceneggiate, oltre che da Adachi, da Mamoru Sasaki, Juzo Yamasaki e altri.


AH! SEISHUN NO KOUSHIEN (1976-1978, 7 volumi)
E' il principale lavoro giovanile di Adachi, in realtà una raccolta: contiene le due storie
HATSUKOI KOUSHIEN (1976, 2 volumi) e
NAKIMUSHI KOUSHIEN (1977, 4 volumi),
entrambe sceneggiate da Juzo Yamasaki, e inoltre 5 storie brevi raccolte negli ultimi due volumi. Ovviamente "Koshien" viene dal nome del famoso stadio di baseball.


NINE (1978-1980, 5 volumi)
Primo lavoro "lungo" di Adachi realizzato in totale autonomia creativa e primo vero successo, naturalmente non poteva che essere la più classica storia sul baseball con annessa love-story. Il titolo, nine (9), si riferisce al numero dei giocatori di una squadra.


HIATARI RYOUKOU! (1980-1981, 5 volumi)
Gli anni '80, il vertice creativo di Adachi, iniziano con questo shoujo, una commedia sentimentale, nei primi due volumi molto virata sul lato comico.


MIYUKI (1980-1984, 12 volumi)
Uno dei capolavori, e il manga che segna il passaggio definitivo allo stile grafico/narrativo della maturità. Anche questa una commedia sentimentale, molto divertente e senza implicazioni sportive. Indubbiamente il manga più romantico di Adachi: probabilmente anche Maison Ikkoku della Takahashi gli deve più di qualcosa.


TOUCH (1981-1986, 26 volumi)
Il manga più famoso e completo nei contenuti, una storia sull'adolescenza di tre ragazzi che spazia dalla commedia al dramma, dalle sfide sportive alla love-story.


SLOW STEP (1986-1991, 7 volumi)
Ultimo shoujo (a parte svariate altre storie brevi) disegnato da Adachi, una commedia brillante con triangolo amoroso... e qualche sorpresa. Assolutamete esilarante in alcuni momenti.


ROUGH (1987-1989, 12 volumi)
Un altro dei capolavori, storia di crescita con rapporto di amore/odio fra i due protagonisti, ambientata nel mondo del nuoto scolastico.


SHORT PROGRAM (1988, 1 volume)
Antologia di 8 storie brevi, quasi tutte molto belle, scritte fra il 1985 e il 1988, sono presenti sia shoujo, che shounen che seinen.


NIJI-IRO TOHGARASHI (1990-1992, 11 volumi)
Il manga più atipico di Adachi, con introduzione da poema Tenka e ambientazione "storica".
Avventura di 7 fratellastri (sei maschi e una femmina) in un pianeta "alternativo" alla Terra, tale e quale al Giappone medievale dello shogunato. E' un titolo più intenso e coinvolgente di quanto lasci supporre il surreale inizio, in cui coesistono dramma e commedia, sentimenti ed impegno ecologista.


JINBEE (1991-1997, 1 volume)
Bel seinen su una storia d'amore davvero particolare.


H2 (1992-1999, 34 volumi)
Una storia sul baseball che rivisita e fonde insieme gran parte della produzione degli anni precedenti. E' l'opera più lunga e ambiziosa, e forse anche per questo non riuscita alla perfezione: prolissa e ambigua, ma dentro c'è il vero Adachi.


SHORT PROGRAM 2 (1996, 1 volume)
Seconda raccolta di storie brevi, questa volta sono 10 realizzate nel periodo 1988-1995.
Più variegato del precedente Short Program, ma anche leggermente minore come qualità media.


BOUKEN SHOUNEN (1998-2005, 1 volume)
Altro bellissimo seinen pubblicato con cadenza rarefatta su Big Comic Original, sette storie brevi dal tema comune.


ITSUMO MISORA (2000-2001, 5 volumi)
Un'opera minore piuttosto breve quanto particolare, fra superpoteri psichici, commedia e - poco - sport.


KATSU! (2001-2005, 16 volumi)
Manga eccellente, forse il migliore di Adachi dai tempi di Rough. "Katsu!" (vincere!) viene dal nome identico dei due protagonisti, Katsuki, un ragazzo e una ragazza che praticano la... boxe ^^


CROSS GAME (2005-in corso, 6 volumi ad oggi)
Il nuovo manga su Shonen Sunday, assai promettente. Ritorna il baseball nelle vicende di un ragazzo (Koh) e delle sue quattro amiche d'infanzia, che dai primi capitoli (assai drammatici dopo un inizio più leggero) lascia intendere una storia molto lunga sulla scia di Touch.


Per maggiori info... basta chiedere 8)
Come vedi in Italia si è comunque pubblicato su Adachi più che in qualsiasi altro paese occidentale, compreso il "trio" storico, ovvero Touch, Rough e Miyuki (da agosto).
Ultima modifica di spaced jazz il sab dic 30, 2006 5:15 pm, modificato 3 volte in totale.
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Messaggio da Heimdall »

Kaorj, Spaced Jazz, povero ragazzo ha finito di scrivere il suo post a mezzanotte e un quarto... Ci avrà messo tutta la sera! Non puoi cotinuare a sfruttarlo in questa maniera! Gattino o non gattino! ... :loool:
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Messaggio da spaced jazz »

Heimdall ha scritto:Kaorj, Spaced Jazz, povero ragazzo ha finito di scrivere il suo post a mezzanotte e un quarto... Ci avrà messo tutta la sera! Non puoi cotinuare a sfruttarlo in questa maniera! Gattino o non gattino! ... :loool:
Uomo dei surgelati, che sono queste freddure?! :lol:
Comunque per me mezzanotte è prima serata :sleep:
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Messaggio da Shito »

Tornando a bomba, proprio ieri ho rivisto in un cineforum il bel 'Tristana' di Bunuel. Un'opera 'inversa' a Jinbee, se vogliamo...

Spaced, grazie per la SPLENDIDA bibliografia del maestro. La conserverò con gelosa cura. :)
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Messaggio da kaorj »

:prostrare: :prostrare:
:prostrare: :prostrare:

Grazie assai Spaced! Hai fatto un lavorone! Wow! :shock:
Adesso mi stampo la pagina che hai postato, e stasera me la leggo (e conservo) con calma a casa... :mrgreen:
Mi intrippa soprattutto il titolo "Niji-iro Togarashi" che hai così ben delineato... Chissà che un giorno lo pubblichino anche qui in Italia!

Grazie ancora! :D

OT
Scusate se continuo a non farmi viva, ma prosegue il periodo di difficoltà, coronato giusto oggi, venerdì 17, con un bel inizio di giornata (io che vado addosso ad una macchina dei vigili urbani con lo scooter... Ovviamente il vigile che scende dall'auto, mi aveva già multato una volta, e si ricordava pure di me... Com'è piccolo il mondo... Oh come son fortunata...:cry:), ed una prosecuzione in un tripudio di rogne che è una bellezza.... :roll:
Fine OT
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Cross Game è il nuovo manga di Mitsuru Adachi, in corso di pubblicazione su Shounen Sunday da un paio di mesi. E’ appena uscito il 9° capitolo, capitolo che non lascia indifferenti. Qui di seguito un commento su quanto si è visto fino ad ora.

[grossi SPOILER sul primo volume]

Un fumetto di Adachi sul baseball non può essere un’opera qualunque di questo mangaka… anche se deve aver stretto un patto con se stesso: limitarsi a scrivere un manga-epopea su questo sport ogni decennio. Così dopo Nine ('70), Touch ('80) e H2 ('90), ecco Cross Game.

L’inizio, piuttosto leggerino e comico, lasciava un po’ spiazzati, con la scelta di presentarci i protagonisti ancora bambini delle elementari: il probabile motivo era di creare subito un background dei personaggi senza ricorrere ai flashback di altri lavori… ciò implicava la presenza di un evento fondamentale nell’economia narrativa. E infatti…
La storia, dicevo: l’undicenne Koh Kitamura è il classico protagonista Adachiano, potenzialmente in gamba ma in pratica uno sfaccendato, assai abile nel truffare i compagni di scuola per smerciare il materiale sportivo del negozio del padre. Sue vicine di casa sono le quattro sorelle Tsukishima, Ichiyo, la maggiore che fa le veci della madre deceduta, Wakaba e Aoba, coetanee di Koh, e la piccola Momiji. I “quattro petali” del quadrifoglio che dà il nome alla cafeteria/centro sportivo gestito dalla loro famiglia.
Fra Wakaba e Koh c’è del tenero: sono nati lo stesso giorno dello stesso anno nello stesso ospedale, e in pratica sono cresciuti sempre insieme, tant’è che la dolcissima ragazza fa già progetti… matrimoniali. Viceversa Aoba è una piccola ribelle, appassionata di baseball tanto da giocare in una suadra di maschi, che disprezza Koh per la sua indolenza in modo tanto plateale quanto sospetto.
Chi conosce Adachi inizia a questo punto a fare due più due, e si aspetta un triangolo sentimentale, con i due personaggi femminili che ricordano vagamente una Minami (di Touch), e l’altra Ami (di Rough).
SPOILER (ok, è solo il primo volume, ma probabilmente è l’evento centrale del manga.)
Spoiler:
Ma a questo punto c’è invece una svolta che lascia basiti. Wakaba muore.

Inutile dire che è uno dei momenti più struggenti scritti da Adachi, narrato per vie sobrie e traverse – l’ultimo tic di una sveglia – e preannunciato da un capitolo davvero di malinconico presagio. Adachi, come già in Touch, fonde nuovamente in una sua opera il destino e il ricordo, la vita e la morte (tema per altro molto affine alla sensibilità letteraria nipponica, dagli autori storici fino a contemporanei come Banana Yoshimoto).
Probabilmente ora ci sarà un “salto temporale” di alcuni anni, con la saga sportiva del Koshien, l’avvicinarsi fra Koh e Aoba e l’ombra tragica del passato fra i due, chissà, vedremo.
E’ un Touch 2?
Probabile. Il fatto è che questo autore anche se puoi prevederlo riesce sempre a colpirti, e che Cross Game diventerà molto probabilmente uno dei suoi manga più importanti, allo stesso tempo commedia e dramma.
Ultima modifica di spaced jazz il ven ago 19, 2005 6:27 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da spaced jazz »

Il decimo capitolo dà finalmente un quadro più chiaro di Cross Game.
E' in effetti l'epilogo di quanto visto nei precedenti nove, e soprattutto chiude il primo volume e la prima parte di questo manga, tant'è vero che la pubblicazione su Shonen Sunday vedrà uno stop di due mesi: Adachi riprenderà Cross Game a partire dalla fine di agosto, presumibilmente con uno stacco temporale nella storia di alcuni anni, dopo questo lungo e malinconico preambolo.
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