Pirateria

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Giggione
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Re: Pirateria

Messaggio da Giggione »

Visto che se ne è parlato credo sia interessante rimanere aggiornati sull'argomento. Pare che ci siano dei nuovi aggiornamenti sul processo a TPB. Un probabile coinvolgimento del giudice in faccende "irregolari". la notizia è del 24 aprile, perciò di ieri.

Ecco un estratto:
Processo alla baia, tutto da rifare?
Roma - Il mondo della rete ancora si affanna a metabolizzare in pieno quello che è successo una settimana fa, ma gli eventi si susseguono senza posa lasciando poco spazio alla lucida riflessione e occupando l'intera scena con la mera cronaca: dopo le condanne ai quattro uomini coinvolti con The Pirate Bay, nuove rivelazioni gettano una luce obliqua sulle motivazioni personali del giudice Tomas Norstrom, apparentemente coinvolto nelle lobby pro-copyright al punto da invalidare, potenzialmente, lo storico verdetto espresso dalla corte sul più grande portale di file sharing della storia recente....cut...

Ecco il link all'articolo completo:
http://punto-informatico.it/2608019/PI/ ... ifare.aspx

Non mi piace commentare o trarre conclusioni da situazioni non definitive. Per cui come non ho espresso nessun parere per la precedente notizia non lo farò per questa. Ma dato che spesso ognuno di noi si evidenzia le notizie che più gli fanno comodo per avvalorare il suo parere, mi interessava che nella conseguenzialità logica degli eventi questo "step" non andasse perduto.

Un saluto
Come sono geniali gli Americani, te la mettono lì, la libertà è alla portata di tutti come la chitarra: ognuno suona come vuole e tutti suonano come vuole la libertà -
da L'America di Giorgio Gaber & Sandro Luporini
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Rosario
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Re: Pirateria

Messaggio da Rosario »

I numeri della pirateria (Agis)

La matematica, si sa è un’opinione, ancor più la statistica, figuriamoci le indagini di
mercato: i numeri si prestano volentieri ad essere interpretati e perciò non mancheranno
da far discutere anche quelli presentati, per conto della FAPAV – Federazione
antiprateria - dall’Istituto Ipsos Asi per l’indagine sui danni della riproduzione abusiva di
opere audiovisive.
Una indagine, ha detto nella sua introduzione Filippo Roviglioni, presidente della
Fapav, che nasce dalla constatazione che le leggi non vengono applicate e dalla frustrazione
della impossibilità (per il rispetto delle normative sulla privacy) di intervenire con efficacia
nei confronti dei singoli contravventori.
537 milioni di euro il danno che crea annualmente la pirateria nelle sue diverse forme
(dalla copie fisiche a quella digitale fino a quella indiretta); 355 milioni di copie illegali vengono fruite ogni anno; circa 250 mila i lavoratori a rischio grazie a questo fenomeno e ben il 32% del campione intervistato negli ultimi 12 mesi che riconosce di essere entrato in contatto con film piratati.

La ricerca – ha precisato Nando Pagnoncelli della Ipsos - è stata effettuata su un campione di 2038 adulti di età superiore ai 15 anni: la pirateria “fisica” (dvd) ha coinvolto il 17%, quella digitale il 21% e complessivamente il 24% del campione dichiara di aver visto film piratati.
Ma le prospettive di crescita non riguarda più la pirateria fisica, destinata a scomparire, quanto quella tramite internet, aiutata anche – ha fatto rilevare il sottosegretario al ministero
delle comunicazioni, Paolo Romani – dall’incremento che il governo intende dare per l’incremento della banda larga (l’Italia è in arretrato sul tema) ed è quindi ancora più necessario mettere in atto contromisure, dal sistema del “Warning” (l’avviso progettato dalla legge francese) con conseguente eventuale distacco dalla rete, e contemporaneamente, una vasta operazione di educazione nelle scuole per combattere il fatto che non c’è la percezione in Italia della illegalità dello scarico di opere tramite internet.
Sul problema dell’educazione si è soffermato anche il direttore generale per il cinema del MiBAC, Gaetano Blandini (ma non attraverso interventi esterni, piuttosto con l’apporto degli insegnanti e dei genitori, di figure non repressive ma autorevoli e credibili) che ha anche riaffermato l’efficacia delle sanzioni e l’intenzione di chiedere a tutti gli enti pubblici di applicare filtri alla utilizzazione di internet, poiché è emerso che parte cospicua del download avviene dai posti di lavoro.
Di diverso avviso il regista Paolo Virzì che non crede nella possibilità di arginare il dilagante
fenomeno e denuncia la mancanza, nelle analisi, della responsabilità, degli internet provider (Telecom, Infostrada, Fastweb) che dalla situazione traggono importanti profitti e con i quali bisognerebbe aprire un tavolo di confronto. Una posizione non condivisa dal presidente della FAPAV, Filippo Roviglioni, che ha ricordato l’oggetto dell’indagine, cioè quantificazione, analisi qualitativa, possibilità di contrasto ad attività illeciti, dovendosi ad altri ambiti riservare le modalità di utilizzazione delle opere da parte dei titolari dei diritti.
Abbastanza vicino all’intervento di Virzì quello di Riccardo Tozzi, patron di Cattleya e presidente dei distributori Anica: sembra inevitabile in prospettiva il declino del
mercato sala mentre internet è il mercato del terzo millennio, il problema va quindi spostato
dal campo legale a quello economico e vanno individuate le modalità per andare incontro
alla nuova enorme clientela potenziale con una offerta adeguata sul piano del prezzo e della
qualità.
Ancora più “avanzata” la proposta di Enrico Vanzina: perché non puntare ad uno
sfruttamento breve del prodotto film con una offerta in contemporanea su internet, sala e
dvd? Ognuno sceglie il mezzo che preferisce.


La FAPAV sulla sentenza svedese contro Pirate Bay (Adnkronos)

"Ci sembra significativo che un paese di indiscussa tradizione democratica e libertaria come
la Svezia abbia finalmente intrapreso e portato a termine un'azione di contrasto contro il dilagare della pirateria ai danni della produzione cinematografica internazionale. Preoccupa che alcuni settori del nostro paese si siano affrettati ad indicare questa sentenza come una minaccia alla liberta' della rete". Lo afferma in una nota la Fapav, Federazione Antipirateria Audiovisiva, commentando la sentenza emessa oggi in Svezia contro quattro persone ritenute responsabili del sito di file-sharing Pirate Bay. "Se un cittadino qualunque - sottolinea la Fapav - entra in una libreria e ruba un libro, questo si chiama furto. In uno stato di diritto la tutela dei prodotti dell'industria culturale, dovrebbe rappresentare un principio basilare. Senza la propria cultura un paese non ha più identità. Non e' possibile che esistano ambiti in cui il furto di opere protette da diritti sia tollerato. Per realizzare un'opera cinematografica e' necessario il lavoro di centinaia di persone, un lavoro che esige rispetto e tutela. La sentenza emessa in Svezia rappresenta l'inizio di un percorso di legalità che, auspichiamo, anche l'Italia possa decidere di intraprendere", conclude la Fapav.


I numeri della contraffazione in Italia (Adnkronos)

Il mercato del falso nel nostro Paese ha prodotto nel 2008 un fatturato di 7 miliardi e 107 milioni di euro. Questo significa che, se si riportasse un tale valore sul mercato legale, si avrebbero una produzione aggiuntiva, diretta e indotta, per un valore di quasi 18 miliardi di euro e un valore aggiunto complessivo di circa 6 miliardi di euro.
Sono i dati presentati dal Censis nel rapporto 'Il fenomeno della contraffazione nel mondo e le ricadute sul mercato italiano: gli scenari e le strategie di contrasto'. Dal punto di vista
sociale, la sconfitta della contraffazione garantirebbe 129.842 unità di lavoro aggiuntive. Ma la contraffazione comporta anche perdite per il bilancio dello Stato in termini di mancate entrate fiscali: in base alla stima effettuata, si calcola una perdita tra imposte dirette e indirette, pari a circa 5 miliardi e 281 milioni di euro, il 2,5% del totale del gettito dello Stato per le imposte considerate. L'Italia, si evidenzia nel rapporto, "e' uno dei Paesi che ha più da perdere in competitività per lo sviluppo del mercato del falso".
Perché ha una struttura produttiva composta per la grande maggioranza da imprese piccole e medio-piccole, che hanno difficoltà ad attrezzarsi adeguatamente per contrastare il fenomeno e perché ha una significativa quota parte di produzione e di esportazione di prodotti made in Italy e beni di lusso, che sono quelli maggiormente esposti alla concorrenza sleale dei prodotti contraffatti. Questo spiega perché il nostro Paese, dopo un primo periodo di osservazione e di presa di coscienza del fenomeno, "rappresenti oggi una best practice riconosciuta a livello internazionale per le politiche, le normative, il sistema di contrasto attivati".

Tab. 1 - I numeri della contraffazione in Italia, 2007

Operazioni 61.365
Sequestri effettuati dalle forze di Polizie 39.066
Prodotti sequestrati dalle Forze di Polizia 70.876.063
Prodotti sequestrati dalle Dogane 17.457.211
Media prodotti sequestrati per ciascun sequestro 1.814
Denunciati 14.318
Sanzionati amministrativamente 21.299
Arrestati 1.522

Tab. 3 - Stima del mercato del falso per settore in Italia, Anno 2008
Mln di euro

Prodotti alimentari, alcoli e bevande 1.153,7
Profumi e cosmetici 114,2
Abbigliamento e accessori 2.608,2
Apparecchi e materiale elettrico 688,7
Materiale informatico 224,1
CD, DVD, audio e video, software 1.646,7
Orologi e gioielli 508,5
Giochi e giocattoli 31,2
Medicinali 19,4
Pezzi di ricambio auto 112,3
Totale 7.107,0

Fonte: elaborazione Censis su dati Alto Commissariato per la lotta alla contraffazione


Le conclusioni del MeDigital (Apcom)

La lotta alla pirateria, soprattutto quella online, e la ricerca di una nuova politica culturale per la tutela del diritto d'autore sono i due temi al centro dell'ultima giornata del MeDigital, Mediterranean Digital Conference, appuntamento internazionale sull'audiovisivo organizzato dalla Presidenza della Regione Lazio all'Auditorium della Conciliazione di Roma.
"Il fenomeno della pirateria - ha detto Gaetano Blandini, direttore generale della
Direzione cinema del MiBAC - è molto rilevante, come dimostrano le ultime indagini, ma
purtroppo è poco diffusa la percezione della pirateria come reato. Credo che se il trend
continuerà in modo così rilevante, tra un periodo non troppo lungo non ci sarà nulla da
'piratare'". Per questo motivo secondo Blandini è necessario intervenire rapidamente per
contrastare il fenomeno: "E' necessario operare in tempi brevi e per questo motivo
proporremo al Tavolo per la lotta alla pirateria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
l'emanazione di una direttiva formale indirizzata a tutte le amministrazioni pubbliche, per mettere dei filtri ai server, in modo da non permettere di scaricare on line materiale piratato. Questo perché - prosegue - dal Tavolo è emerso che il 30% del materiale piratato scaricato dal web nel nostro Paese avviene da postazioni di amministrazioni pubbliche".
La pirateria online, non tocca soltanto i prodotti cinematografici e musicali, ma anche altri settori audiovisivi: "Uno su due dei software usati per scopi professionali usati in Italia è piratato, e questo avviene specie in piccole e medie aziende. Ad esempio - ha detto Arnaldo Borsa, manager anti-pirateria Bsa (Business Software Alliance) - tempo fa è stata scoperta un'azienda, che realizza progettazione anche per lo Stato, e che utilizzava un sistema software totalmente 'craccato', con tutti i rischi che questo può comportare per le opere progettate".
La tre giorni di discussione del MeDigital ha visto oltre 60 interventi di altrettanti esperti internazionali del settore, distribuiti in sei 'panel' momenti di confronto sullo sviluppo dell'audiovisivo tra Europa e Mediterraneo. Questo il bilancio della prima conferenza
internazionale sull'audiovisivo. "Noi abbiamo voluto tracciare in questi quattro anni la strada per l'ulteriore sviluppo dell'audiovisivo che è il distretto industriale più importante della regione. Abbiamo voluto - ha dichiarato Francesco Gesualdi, segretario generale della Regione Lazio, chiudendo i lavori - fare uno sforzo per questo settore, in un momento di disimpegno dello Stato perché riteniamo che cinema e tv siano due asset su cui l'Italia deve puntare per rilanciarsi".
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Raghnar
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Re: Pirateria

Messaggio da Raghnar »

Ho iniziato a leggere la lunga rassegna stampa di Rosario, non so se ho tempo di finirla entro oggi però.
Interessante, però già dalle prime righe leggo delle contraddizioni:
500 milioni di € l'anno la perdita di denaro annua a causa della pirateria, e 250 mila posti di lavoro a rischio? = 2k€ l'anno lo stipendio medio di un lavoratore nel campo dei beni di intrattenimento. Sfruttamento della schiavutù o numeri sparati, al solito, completamente a caso?
Somewhere, along the edge of the bell curve.
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Re: Pirateria

Messaggio da Buta »

Riporto il mio precedente post avendo il "timore" che magari sia passato inosservato tra le polemiche su altre disquisizioni.
Era in risposta anche ai numeri snocciolati anche da Muska ..ovviamente dati (fallaci) presi dalle recenti riunioni delle vare case produtrici.


Dopo alcune riflessioni volevo provare a "spostare " la discussione su un lato piu' pratico e meno "ideologico", mi riferisco anche ai post di Muska e spieghero' il perche'.

Le grandi Major hanno gia' ovviato al problema dela pirateria, e questo a vantaggio di tutti.
Facciamo un distinguo sui vari settori :

Cinema : Credo sia il settore meno colpito, visto che ogni volta che vado (spesso) e' sempre tutto pienissimo..ma non importa ( vedere anche videogames ), non era qesto il punto. Sono "reduce" dalla visione del bellissimo " mostri contro alieni " (postero' presto in cinema) ... per una completa fruizione di questo bellissimo prodotto e' necessario recarsi al cinema e vederlo con gli appositi occhialini 3d ..e' il secondo film che vedo con questo supporto..e gia' si preannunciano una serie di uscite piuttosto notevoli..ergo...l ingegno delle case cinematografiche ha portato a due risultati...La NON possibilita' di vedersi il film com e' stato pensato se non andando al cinema...ed un prodotto che per l utente e l appassionato e sicuramente piu' appetente.

Videogames : La playstation 3 ha subito puntato sulla non pirataggine ( e' possibile quindi se si vuole davvero) ...pagandone anche lo scotto. Playstation 2 ( famosa per la possibilita' di modificarla per i giochi scaricabili e/o acquistabili a pochissimi euro ) ha venduto una cosa come 150 milioni di basi installate..mentre la next generetion (wii..xbox 360 ( tra l altro piratabile per questo ha piu' del doppio della sony )e ps3) tutte insieme non arrivano a 60 milioni cosa ci dice questo dato....che evidentemente circa 100 milioni di utenti "pirati" non sono interessati all acquisto di prodotti non piratabili...ecco perche' mi fanno sorridere certi dati snoccialati anche dalle case discografiche e cinematografiche del nostro paese...dati assolutamente fasulli e pompati dal fatto che si crede che una copia piratata voglia dire un mancato acquisto...mentre la VERITA' dei fatti e' che il 90 per cento dello scaricato e' solo per curiosita' o per possibilita' di farlo ..facendo spesso il bene in termini pubblicitari degli autori dei prodotti.
Cosa porta a questo : Le softerhouse possono sopravvivere non potendo essere piratate e la concorrenza che porta questa situazione( inevitabilmete bisogna fare una scelta sui titoli) porta a livelli mai cosi' alti di videogiocato ..una qualita' davvero esorbitante.


L ultima questione , quella della musica, e' forse la piu' dolente , ma mi chiedo : E' davvero impossibile non riuscire a ingegnarsi evolvendosi in maniera tale da avere un ritorno anche commerciale?

Senza contare che il "ritorno" per gli artisti c e' sempre stato in fatto di pubblicita' ..visto che chi emerge vive benissimo di spettacoli dal vivo e gettoni televisivi/radiofonici.


Sicuramente le mie ultime riflessioni mi portano a pensare che la prossima evoluzione di fruizione di un qualsiasi prodotto sia un beneficio per tutti..e mi piace pensare che questo sia il prodotto dello "stallo" tra la straffotenza e la speculazione dei potenti ed il muro di sopravvivenza dei Piratacci.
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Re: Pirateria

Messaggio da Buta »

Diro' di piu' , approfondendo la questione cinema.

Chi scarica sa' benissimo che gli unici film guardabili e in molti casi guardabilissimi sono quelli americani...mentre per un film italiano che esce nelle sale per esempio oggi...e' impossibile trovare "copie" decenti per almeno 6 mesi ..che vuol dire fino all uscita dei dvd a noleggio...
Questo per dire che chi vuole vedersi questione di cuore..DEVE andare al cinema...il fatto e' che invece di lamentarsi i cineasti italiani pensassero a fare prodotti che valgano la pena e non diretti quasi esclusivamente ad un pubblico di ragazzini decerebrati ( leggasi muccino moccia e company)...si pensasse alla qualita' e non al modo di spremere soldi dalle correnti giovanili e dal nulla che ne comporta.

Sono anche poco intenerito dalle "minacce" di perdite di posti di lavoro...che anzi trovo subdolo usare e strumemntalizzare per tirare acqua al proprio mulino rotto. Quando e' stato il momento di arricchirsi e stararricchirsi pace e bene e adesso invece calci nel sedere...ma per favore..
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Re: Pirateria

Messaggio da Heimdall »

Sono anche io dubbioso come Raghnar sulla effettiva consistenza di questi numeri, soprattutto in forza delle metodologie di rilevamento quali sono state analizzate più sopra anche discutendone con pippov e gli altri.
Buta ha scritto:ovviamente dati (fallaci) presi dalle recenti riunioni delle vare case produtrici.
Naturalmente, se sono dubbioso in un senso, mi stupisce tanta sicumera sull'altro versante. Vorrei capire sulla base di cosa si possa stabilire che i dati forniti da Muska sono "ovviamente" fallaci. Immagino tu ne possieda di alternativi, giusto? Allora potresti gentilmente fornirli anche al resto del consesso, giacché potrebbero risultare utili alla discussione. Se non ne hai, mi domando come tu possa produrti in un'affermazione del genere.
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Re: Pirateria

Messaggio da Buta »

Se avessi letto i miei post con maggiore attenzione avresti avuto la risposta.



Videogames : La playstation 3 ha subito puntato sulla non pirataggine ( e' possibile quindi se si vuole davvero) ...pagandone anche lo scotto. Playstation 2 ( famosa per la possibilita' di modificarla per i giochi scaricabili e/o acquistabili a pochissimi euro ) ha venduto una cosa come 150 milioni di basi installate..mentre la next generetion (wii..xbox 360 ( tra l altro piratabile per questo ha piu' del doppio della sony )e ps3) tutte insieme non arrivano a 60 milioni cosa ci dice questo dato....che evidentemente circa 100 milioni di utenti "pirati" non sono interessati all acquisto di prodotti non piratabili...ecco perche' mi fanno sorridere certi dati snoccialati anche dalle case discografiche e cinematografiche del nostro paese...dati assolutamente fasulli e pompati dal fatto che si crede che una copia piratata voglia dire un mancato acquisto...mentre la VERITA' dei fatti e' che il 90 per cento dello scaricato e' solo per curiosita' o per possibilita' di farlo ..facendo spesso il bene in termini pubblicitari degli autori dei prodotti.
Cosa porta a questo : Le softerhouse possono sopravvivere non potendo essere piratate e la concorrenza che porta questa situazione( inevitabilmete bisogna fare una scelta sui titoli) porta a livelli mai cosi' alti di videogiocato ..una qualita' davvero esorbitante.
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Re: Pirateria

Messaggio da Muska »

Raghnar ha scritto:
500 milioni di € l'anno la perdita di denaro annua a causa della pirateria, e 250 mila posti di lavoro a rischio? = 2k€ l'anno lo stipendio medio di un lavoratore nel campo dei beni di intrattenimento. Sfruttamento della schiavutù o numeri sparati, al solito, completamente a caso?
Se puoi spiegarmi accuratamente che cosa significhi dividere la somma delle perdite dovute alla contraffazione con il numero degli addetti dell'industria dell'intrattenimento, il mio (evidentemente limitato) cervello te ne sarà grato.
Dire che sono sbalordito di come tu abbia potuto pur solo ipotizzare un calcolo dello "stipendio medio" dei medesimi in questo modo è dir davvero poco...
Davvero mi sfugge una qualsiasi, pur remotissima, logica.
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
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Re: Pirateria

Messaggio da Buta »

Probabilmemnte , erroneamente, ha fatto questo calcolo matematico- 250000 x 18000 (diciamo stipendio medio annuo ) e viene fuori mi pare 4500 milioni lontani dai 500 milioni...non tendendo conto che in caso di fallimento i posti sarebbero persi cmq...
atchoo
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Re: Pirateria

Messaggio da atchoo »

Buta ha scritto:Se avessi letto i miei post con maggiore attenzione avresti avuto la risposta.
E tu l'hai riletto per correggere gli errori? Immagine

Comunque alcuni tuoi dati e alcune tue considerazioni sui videogame sono errate e/o superficiali.
Che con Sony PS3 abbia puntato sulla "non pirataggine" è vero, ma non è che per questo ci abbiano puntato Microsoft o Nintendo...
PS2, nei primi tempi, era "impiratabile". Quando lo è stata con l'uscita delle prime possibilità di modifica, non era comunque conveniente per il costo dei masterizzatori e dei supporti dvd. Poi i prezzi sono calati e i numeri della pirateria sono aumentati. Vedremo se davvero PS3 rimarrà "impiratabile" a lungo.
A 136 milioni (al 31/12/2008) PS2 ci è arrivata in nove anni, la next generation è attualmente a circa 100 milioni di console vendute worldwide in tre anni e mezzo (ma solo per Xbox 360: PS3 e Wii sono state lanciate esattamente un anno dopo, con la versione europea della console Sony che si è fatta aspettare per altri quattro, cinque mesi). Difficilmente Wii potrà fare meglio di quanto ha fatto fin'ora, ma Xbox 360 (che NON ha venduto il doppio di PS3: siamo 30 milioni circa a 21 milioni circa, per ora) e PS3 hanno davanti i loro anni migliori, in termini di vendite. La generazione precedente ha avuto meno equilibrio: se PS2 ha venduto 136 milioni, le concorrenti si sono fermate a 10 milioni di Dreamcast (in tre anni circa, sette in Giappone), a 24 milioni di Xbox (in cinque anni circa) e a 22 milioni di GameCube (ancora in commercio, ma le vendite sono ferme ormai da parecchio). Con una console in meno, per quanto di scarso successo commerciale (Dreamcast, che è facilissimamente piratabile: neppure serve una modifica...), è facile prevedere che l'attuale generazione supererà in termini di base installata quella precedente.
Inoltre, parallelamente (in anticipo di un paio di anni, a dire il vero) a questa generazione di console casalinghe, se ne è sviluppata una di portatili, che si è liberata del monopolio Nintendo, che ha superato abbondantemente i numeri del precedente GBA e che probabilmente ha diminuito le vendite delle console home, soprattutto in Giappone, dove impazzano: DS e PSP hanno totalizzato 150 milioni di console in cinque anni.
Tu hai basato il tuo discorso su premesse errate. Quelle che ti ho scritto sono corrette: sicuro che non cambino la sostanza del tuo discorso?

I dati di vendita li ho ricavati da Wikipedia (che fornisce a sua volta fonti attendibili):
http://en.wikipedia.org/wiki/Xbox_360
http://en.wikipedia.org/wiki/PlayStation_3
http://en.wikipedia.org/wiki/Wii
http://en.wikipedia.org/wiki/Nintendo_DS
http://en.wikipedia.org/wiki/PlayStation_Portable
http://en.wikipedia.org/wiki/PlayStation_2
http://en.wikipedia.org/wiki/Dreamcast
http://en.wikipedia.org/wiki/Xbox
http://en.wikipedia.org/wiki/Nintendo_GameCube
Ultima modifica di atchoo il sab apr 25, 2009 3:35 pm, modificato 1 volta in totale.
atchoo
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Re: Pirateria

Messaggio da atchoo »

Buta ha scritto:Probabilmemnte , erroneamente, ha fatto questo calcolo matematico- 250000 x 18000 (diciamo stipendio medio annuo ) e viene fuori mi pare 4500 milioni lontani dai 500 milioni...non tendendo conto che in caso di fallimento i posti sarebbero persi cmq...
Non hai capito cosa intende dire Raghnar, allora.
Lui ha diviso 500.000.000 euro (le perdite dell'industria) per 250.000 (gli addetti a rischio). Il risultato, 2.000 euro, sarebbe il "valore annuale" del posto di lavoro, decisamente troppo basso.
I 537.000.000 euro sono i danni stimati annuali ovvero gli euro che, annualmente, non vengono incassati per colpa della pirateria. E' proprio questo che mette a rischio il lavoro dei 250.000 addetti. Ma non solo.
Seguendo il ragionamento di Raghnar si capisce che il lavoro di una (buona) parte di quegli addetti sarebbe comunque a rischio, anche senza quei danni. Come anche tu hai calcolato, 250.000 addetti costano annualmente almeno dieci volte la stima dei danni da pirateria: con quei soldi copri lo stipendio di 25.000 di questi, dunque. Ma gli altri 225.000?
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Re: Pirateria

Messaggio da Hols »

Buta ha scritto:L ultima questione , quella della musica, e' forse la piu' dolente , ma mi chiedo : E' davvero impossibile non riuscire a ingegnarsi evolvendosi in maniera tale da avere un ritorno anche commerciale?
Mmm, credo che in questa lista manchi una fetta enorme di materiale piratabile, anzi due.
I software da un lato e le serie televisive dall'altro.

Del primo aspetto neanche tratto, perchè quasi non mi tocca.
Mi soffermo un attimo sul secondo (ne abbiamo già parlato? Boh, non ricordo °_°'').

Con il diffondersi di gruppi organizzati di subber, intere serie televisive possono essere fruite con mesi, anni di anticipo rispetto alla programmazione italica, evidentemente a discapito delle tv gratuite e a pagamento.
A questo, grazie al potenziamento delle piattaforme di condivisione dei video (tipo youtube), si affianca la possibilità di vederle e rivederle senza scaricare.

Che questo comporti una riduzione del pubblico televisivo "tradizionale", con relativo calo degli introiti pubblicitari, penso sia quasi inevitabile (ma in linea con un trend generale di abbandono del mezzo televisivo a favore di altri media).
Non è di qualche mese fa la denuncia di Mediaset a Youtube, che annovera, tra le motivazioni, anche la perdita di spettatori che preferivano guardarsi i filmati in rete piuttosto che in tv?

Ma, mi chiedo, il fenomeno va ad incidere anche sul mercato dell'home video, sulla vendita dei DVD o dei gadget legati ad una determinata serie? E in che modo? Danneggiandolo o, piuttosto, trainandolo, recuperando un pubblico diverso da quello televisivo?
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Re: Pirateria

Messaggio da atchoo »

Hols ha scritto:Ma, mi chiedo, il fenomeno va ad incidere anche sul mercato dell'home video, sulla vendita dei DVD o dei gadget legati ad una determinata serie? E in che modo? Danneggiandolo o, piuttosto, trainandolo, recuperando un pubblico diverso da quello televisivo?
In tanti seguono Lost o 90210, ma non si sognerebbero mai di abbonarsi a Sky per vederli. Al limite aspetterebbero la versione "free" su reti in chiaro. Quindi qua i danni ci sono: meno gente segue la serie ufficiale in Italia e meno introiti si possono fare con abbonamenti e pubblicità. Meno introiti e meno budget destinato all'acquisto delle serie. Dunque o queste vengono vendute ad un prezzo più basso o non vengono acquistate proprio (= danno per la produzione in entrambi i casi).
Di contro il mercato dell'home video e dei gadget, secondo me, ne può trarre qualche beneficio: conosco diverse persone che acquisteranno i bd di Battlestar Galactica (perché nessun MKV potrà eguagliarne la qualità) o che ne acquistano magliette o altri accessori. Tutto questo grazie alla visione dei DivX, che ha permesso loro di conoscere e affezionarsi alla serie.
Alla fine, come dicono Coelho e Giggione, si tratta di sfruttare le nuove possibilità offerte dalla tecnologia. Guadagnare meno da una parte per guadagnare di più dall'altra, in visibilità e/o in modalità alternative.
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Re: Pirateria

Messaggio da Buta »

Cmq aldila' del tuo secondo post in mia risposta che mi e' del tutto incomprensibile, visto che dici esattamemte la stessa cosa che dico io in maniera differente, certo 4 - 3 fa 1 e 124 - 123 fa ancora 1..grazie per la prontezza di calcolo. 8)

Non ho mai snocciolato dati e numeri come verificati,ma , ovviamente , stime personali e impressioni, che nulla tolgono al senso dei miei scritti.

Poi certo sono 136 milioni non 150..pignolerie (le tue ) e banalita' (quelle di Ivano ) che non offrono nessuno spunto di discussione..parere personale ovviamente. Sarebbe piu' coerente e gradito se facessi il pelo a chi di dovere (tipo gli esempi riporatati in precedenza)e non su queste stupidaggini.senza contare che cmq il conto fatto da te stesso della precedente generazioone di console e' ancore in forte attivo rispetto questa.

Potrei dirti che la 360 non ha grossi margini di miglioramento (ce l ha anche il mio gatto pagata con un pezzo di formaggio ) e sul mercato della wii ,su cui gia' so non sarai d accordo ma l eredita' della ps2 non e' certo raccolta da quel giochetto per famigliole (riconosco di averla inserita erroneamente nella lista next gen)..senza contare che il discorso sulla ps3 era proprio il senso di quello che dico..quando e se(??) sara' piratabile avra' un impennata di vendite da parte di giocatori evidentemente spinti all acquisto per comodita' e non per reale mercato d acquisto---


Nichols leggo con attenzione il tuo post e ne discutiamo ..scusami se ho voluto rispondere a certe cose.
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Re: Pirateria

Messaggio da Buta »

Ok buon Nicola...

Penso che per il mercato delle serie televisive valga lo stesso principio, anche se riconosco che il danno e' certamnete piu' grosso e meno risolvibile, ma in tantissimi seguono Lost sottotitolato proprio per la possibilita' di averlo , se come detto, molti non si sognano di abbonarsi, cosa vuol dire? che fra chi scarica Lost sottotitolato c e' una gran fetta di pubblico non interessata all acquisto in altre maniere. Il giorno in cui ci (se ci ) sara' l innovazione di cui auspico i veri estimatori della serie(o similari visto che mancano una 20 di puntate alla fine) non si tireranno indietro.

Per il software la penso come per la playstation 2 ----non si sarebbero venduti centinaia di milioni di computer senza dare la possibilita' a chi li compra di usarli in qualche maniera, come vendere le auto a 100 e la futura benzina a 12000...credoo ci sia sempre un calcolo dietro...poi ovviamente posso sbagliarmi