Mitsuru Adachi: Miyuki
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Mitsuru Adachi: Miyuki
Già da tempo consideravo Mitsuru Adachi il mio autore preferito in ambito fumettistico.
Ma non avevo ancora letto Miyuki.
Ora che dovrei fare, elevarlo al rango di dio dei manga?
Miyuki fu serializzato (e raccolto in 12 volumi) fra il 1980 e il 1984, quindi in contemporanea con lo splendido Touch (1981-1987). Si può ben dire che queste due opere sono quelle della maturazione definitiva di Adachi sia come stile narrativo che grafico, il decennio 1980-90 rappresenta quasi certamente il suo apice artistico. La straordinaria attualità di questi fumetti a venti anni dalla realizzazione li pone senza mezzi termini nella ristretta cerchia dei capolavori della letteratura manga.
Potrei definire Miyuki come la perfetta commedia sentimentale in stile nipponico.
Ne diventa il riferimento stilistico, tuttavia il termine "commedia" è quasi limitativo, perchè non mancano i momenti più riflessivi ed intensi.
L'assenza del tema sportivo, che elimina quell'aspetto di "sfida" presente in molti altri lavori di Adachi, è rimpiazzato dalla possibilità di focalizzare in maggior misura altri elementi, sia umoristici, sia sentimentali, sia di introspezione e caratterizzazione psicologica dei personaggi, per cui alla fine ne risulta un'opera allineata al calibro di capolavori come Touch e Rough.
La storia.
Masato Wakamatsu, il protagonista, un tipo ordinario. Nei suoi sedici anni di vita ne sono successi di avvenimenti. Sono morte entrambe le sue madri, da sei anni non vede il padre e la sorella che vivono all'estero, ed ha appena scoperto di avere una cotta per la sua compagna di classe Miyuki Kashima, dolce, bella e intelligente, la classica ragazza perfetta.
Ma ecco che improvvisamente irrompe nella sua vita la sorella, tornata a vivere insieme a lui per studiare in Giappone. Ah! Per combinazione... si chiama Miyuki anche lei, Miyuki Wakamatsu.
Masato quasi non la riconosce: la bimbetta che ricordava ha ormai quindici anni ed è diventata una splendida ragazza. Così speciale che è inseguita da tutti:
-Ryuichi Masaki, uno spaccone compagno di classe di Masato, che giunge a farsi bocciare per ripetere l'anno e stare nella stessa classe di lei; -Torao Nakata, scapolo trentenne e suo professore di educazione fisica che se la vorrebbe sposare ma intanto allunga le mani; -Yasujiro: in realtà è il padre della Kashima, è un poliziotto ma anche... un mezzo maniaco a cui piacciono le ragazzine!
Il guaio, oltre a dover fronteggiare una simile scombinata combriccola, è che anche Masato sente di provare qualcosa di "strano" nei confronti della sorella.
Ma aspetta un attimo... in realtà, dopo che la sua vera madre morì, quando il padre decise di risposarsi con una giovane donna a sua volta vedova, assieme alla nuova mamma comparve dal nulla anche Miyuki! Ma questo vuol dire... che in realtà Masato non ha con lei vincoli di sangue, che non è davvero sua sorella? E lei, che in effetti sembra tenere al fratello più che a qualunque altra cosa, ne è al corrente o era troppo piccola per ricordarselo?
Quest'opera è in bilico fra differenti situazioni. E' sì una commedia con momenti veramente divertenti, ma questi, nello stile dell'autore, sono spesso solo elementi per stemperare i temi da trattare, che sono tutt'altro che superficiali. L'amore, il dolore, la vita, visti con gli occhi di un ragazzo ma nel quale ci potremmo tutti identificare facilmente.
Ed a complicare le cose, una situazione pseudo-incestuosa, nella quale Masato si troverà spiazzato, cercando di essere un fratello per non negare quel minimo di famiglia che è rimasto ai due ragazzi. Gli ci vorrà molto tempo per trovare il coraggio di affrontare i suoi dubbi, per mettere ordine nel groviglio delle emozioni.
Sì, questo è il tema di fondo di Miyuki (come anche dello stupendo e successivo Jinbee, forse l'opera più impegnata di Adachi): l'amore può avere dei limiti imposti?
Ed ecco perciò che affiorano momenti veramente coinvolgenti e commoventi: Miyuki contiene alcune fra le più belle cose create dalle matite e dal genio di Mitsuru Adachi.
Nel decimo volume, ad esempio. O nei due sublimi capitoli finali.
L'evoluzione grafica in Miyuki è evidentissima. I primi capitoli sono ancora parzialmente legati al disegno più anonimo e di transizione del primo Adachi, ma già dopo pochi volumi compare quello stile definitivo che arriva ai giorni nostri, con un tratto molto pulito, semplice e caratteristico ma di enorme spessore ed espressività, con cui riesce a trasmettere sensazioni senza neanche l'uso delle parole. Come anche con gli scorci urbani, di contro molto realistici e da sempre parte integrante della sua poetica.
In simbiosi con l'evoluzione visuale, c'è anche quella narrativa. La base sentimentale e quella sottilmente malinconica è sempre presente, ma all'inizio c'è una netta preponderanza del lato umoristico da commedia degli equivoci, poi si muta pelle fino a giungere ad uno splendido bilanciamento nella parte centrale, finchè negli ultimi due volumi l'aspetto emozionale e introspettivo assurge a protagonista assoluto.
Conoscendo Miyuki si riesce ad inquadrare più precisamente anche l'ultimo lavoro Adachiano giunto nei nostri lidi, ovvero H2. Che è sì quasi una lettura alternativa dell'universo di Touch, ma che da Miyuki prende ad esempio il tema della doppia protagonista femminile, da un lato la dolce compagna di scuola (Haruka), dall'altro il rapporto complesso che affonda le radici nell'infanzia (Hikari).
Miyuki non è finora mai arrivato in Italia in versione cartacea, grazie alla cecità di editori che preferiscono pubblicare prodotti, anche di genere simile, che se paragonati con questo manga fanno una figura imbarazzante.
Ma per fortuna c'è la possibilità di leggerlo ugualmente.
Obbligatorio per chiunque nutra un minimo interesse per Adachi e consigliatissimo a chi ama le commedie alla Maison Ikkoku, a chi apprezza fumetti in cui convivano profondità e divertimento, con uno stile che trascende dai generi e di fronte al quale termini come shonen o shojo perdono di significato.
Miyuki è un capolavoro.
Ma non avevo ancora letto Miyuki.
Ora che dovrei fare, elevarlo al rango di dio dei manga?
Miyuki fu serializzato (e raccolto in 12 volumi) fra il 1980 e il 1984, quindi in contemporanea con lo splendido Touch (1981-1987). Si può ben dire che queste due opere sono quelle della maturazione definitiva di Adachi sia come stile narrativo che grafico, il decennio 1980-90 rappresenta quasi certamente il suo apice artistico. La straordinaria attualità di questi fumetti a venti anni dalla realizzazione li pone senza mezzi termini nella ristretta cerchia dei capolavori della letteratura manga.
Potrei definire Miyuki come la perfetta commedia sentimentale in stile nipponico.
Ne diventa il riferimento stilistico, tuttavia il termine "commedia" è quasi limitativo, perchè non mancano i momenti più riflessivi ed intensi.
L'assenza del tema sportivo, che elimina quell'aspetto di "sfida" presente in molti altri lavori di Adachi, è rimpiazzato dalla possibilità di focalizzare in maggior misura altri elementi, sia umoristici, sia sentimentali, sia di introspezione e caratterizzazione psicologica dei personaggi, per cui alla fine ne risulta un'opera allineata al calibro di capolavori come Touch e Rough.
La storia.
Masato Wakamatsu, il protagonista, un tipo ordinario. Nei suoi sedici anni di vita ne sono successi di avvenimenti. Sono morte entrambe le sue madri, da sei anni non vede il padre e la sorella che vivono all'estero, ed ha appena scoperto di avere una cotta per la sua compagna di classe Miyuki Kashima, dolce, bella e intelligente, la classica ragazza perfetta.
Ma ecco che improvvisamente irrompe nella sua vita la sorella, tornata a vivere insieme a lui per studiare in Giappone. Ah! Per combinazione... si chiama Miyuki anche lei, Miyuki Wakamatsu.
Masato quasi non la riconosce: la bimbetta che ricordava ha ormai quindici anni ed è diventata una splendida ragazza. Così speciale che è inseguita da tutti:
-Ryuichi Masaki, uno spaccone compagno di classe di Masato, che giunge a farsi bocciare per ripetere l'anno e stare nella stessa classe di lei; -Torao Nakata, scapolo trentenne e suo professore di educazione fisica che se la vorrebbe sposare ma intanto allunga le mani; -Yasujiro: in realtà è il padre della Kashima, è un poliziotto ma anche... un mezzo maniaco a cui piacciono le ragazzine!
Il guaio, oltre a dover fronteggiare una simile scombinata combriccola, è che anche Masato sente di provare qualcosa di "strano" nei confronti della sorella.
Ma aspetta un attimo... in realtà, dopo che la sua vera madre morì, quando il padre decise di risposarsi con una giovane donna a sua volta vedova, assieme alla nuova mamma comparve dal nulla anche Miyuki! Ma questo vuol dire... che in realtà Masato non ha con lei vincoli di sangue, che non è davvero sua sorella? E lei, che in effetti sembra tenere al fratello più che a qualunque altra cosa, ne è al corrente o era troppo piccola per ricordarselo?
Quest'opera è in bilico fra differenti situazioni. E' sì una commedia con momenti veramente divertenti, ma questi, nello stile dell'autore, sono spesso solo elementi per stemperare i temi da trattare, che sono tutt'altro che superficiali. L'amore, il dolore, la vita, visti con gli occhi di un ragazzo ma nel quale ci potremmo tutti identificare facilmente.
Ed a complicare le cose, una situazione pseudo-incestuosa, nella quale Masato si troverà spiazzato, cercando di essere un fratello per non negare quel minimo di famiglia che è rimasto ai due ragazzi. Gli ci vorrà molto tempo per trovare il coraggio di affrontare i suoi dubbi, per mettere ordine nel groviglio delle emozioni.
Sì, questo è il tema di fondo di Miyuki (come anche dello stupendo e successivo Jinbee, forse l'opera più impegnata di Adachi): l'amore può avere dei limiti imposti?
Ed ecco perciò che affiorano momenti veramente coinvolgenti e commoventi: Miyuki contiene alcune fra le più belle cose create dalle matite e dal genio di Mitsuru Adachi.
Nel decimo volume, ad esempio. O nei due sublimi capitoli finali.
L'evoluzione grafica in Miyuki è evidentissima. I primi capitoli sono ancora parzialmente legati al disegno più anonimo e di transizione del primo Adachi, ma già dopo pochi volumi compare quello stile definitivo che arriva ai giorni nostri, con un tratto molto pulito, semplice e caratteristico ma di enorme spessore ed espressività, con cui riesce a trasmettere sensazioni senza neanche l'uso delle parole. Come anche con gli scorci urbani, di contro molto realistici e da sempre parte integrante della sua poetica.
In simbiosi con l'evoluzione visuale, c'è anche quella narrativa. La base sentimentale e quella sottilmente malinconica è sempre presente, ma all'inizio c'è una netta preponderanza del lato umoristico da commedia degli equivoci, poi si muta pelle fino a giungere ad uno splendido bilanciamento nella parte centrale, finchè negli ultimi due volumi l'aspetto emozionale e introspettivo assurge a protagonista assoluto.
Conoscendo Miyuki si riesce ad inquadrare più precisamente anche l'ultimo lavoro Adachiano giunto nei nostri lidi, ovvero H2. Che è sì quasi una lettura alternativa dell'universo di Touch, ma che da Miyuki prende ad esempio il tema della doppia protagonista femminile, da un lato la dolce compagna di scuola (Haruka), dall'altro il rapporto complesso che affonda le radici nell'infanzia (Hikari).
Miyuki non è finora mai arrivato in Italia in versione cartacea, grazie alla cecità di editori che preferiscono pubblicare prodotti, anche di genere simile, che se paragonati con questo manga fanno una figura imbarazzante.
Ma per fortuna c'è la possibilità di leggerlo ugualmente.
Obbligatorio per chiunque nutra un minimo interesse per Adachi e consigliatissimo a chi ama le commedie alla Maison Ikkoku, a chi apprezza fumetti in cui convivano profondità e divertimento, con uno stile che trascende dai generi e di fronte al quale termini come shonen o shojo perdono di significato.
Miyuki è un capolavoro.
Allora alla fine sei riuscito a leggerlo;)
ottimo!
W ADACHIIII^_________________^
ottimo!
W ADACHIIII^_________________^
Dal Salento con furore... Dove nessun cinema trasmette film Ghibliani (almeno non quando escono nel resto d'Italia!)
Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
- spaced jazz
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Sì, e come hai capito mi è piaciuto clamorosamente.im-edith ha scritto:Allora alla fine sei riuscito a leggerlo;)
E a te come è sembrato?
Riguardo alla storia...
Spoiler: |
Devo ammettere che mentre leggevo faticavo per trattenermi da andare a guardare l'ultimo capitolo... se fosse finito male mi sarei metaforicamente sparato per fortuna Adachi in tutti i manga mette sempre delle scene che sono la "giustificazione" del finale e che lo anticipano: la prima è quando Masato e Miyuki W. incontrano il coniglio nella radura, la seconda è il capitolo del matrimonio dell'amica... (uh, poi c'è pure la scena del bacio durante la recita...), insomma sapevo come sarebbe finita ma mi sono emozionato alla grande lo stesso durante il discorso di Masato. |
- Willow
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Riprendo qui, fra gli altri topic di Adachi è quello con più interventi
Tutte le situazioni romantiche, e i triangoli amorosi, e il tipetto timido, e il tipetto estroverso... non so, per Touch sarà anche a causa della serie televisiva, che mi sono sempre rifiutata di vedere perche in pratica so cosa accade, vediamo se è giusto:
L'ho azzardata perchè non so quel che accade veramente, è quel che immagino, ma se è così allora mi da l'impressione del "già visto", o dello "scontato"! Preferisco altri generi di "vita vissuta" che quelli romantici con i triangoli amorosi
Ma se non è così dimmelo che ricomincio immediatamente a leggerli!!!
Dato che mi hai detto che i primi numeri sono peggiori, proverò a rileggerli comunque
...Vuoi dire che io non sono gentileeee???spaced jazz ha scritto:Io non fustigo mai le gentili donzelleWillow ha scritto: Ad esempio ( per questo spaced mi fustigherà alla maniera dei moderatori , ma sono giustificata perchè ti dovevo ancora punire per l'altro giorno ) i disegni di Adachi io non li digerisco!!! Ed è probabilmente anche a causa della storia, che proprio non riesce a coinvolgermi! Ho iniziato H2, Touch, Short Program (per far capire che ci metto almeno impegno) ma non sono riuscita ad andare oltre il secondo numero in nessuno dei tre casi ^__^'
Allora se è così cercherò di andare avanti con la lettura (le serie le ho complete)!!!spaced jazz ha scritto: Per Adachi capisco il tuo discorso riguardo a genere & disegni, però volevo precisare una cosa: i primi volumi delle sue opere sono quasi sempre una presentazione di storia e personaggi leggerina dove si ride parecchio, ma col proseguire ti piazza certi momenti intensi e profondi veramente da grandissimo autore.
Magari in fondo è proprio questa la caratteristica che non riesce a farmi piacere i suoi lavori... a me sa di "già visto", o sbaglio?spaced jazz ha scritto: Un buon esempio è quel Miyuki di cui parlavo giorni fa, che inizia come commedia spensierata e finisce in romantica quanto autoriale analisi della difficoltà di esprimere i sentimenti.
Tutte le situazioni romantiche, e i triangoli amorosi, e il tipetto timido, e il tipetto estroverso... non so, per Touch sarà anche a causa della serie televisiva, che mi sono sempre rifiutata di vedere perche in pratica so cosa accade, vediamo se è giusto:
Spoiler: |
C'è la tipetta e i due gemelli: i due gemelli sono l'uno l'opposto dell'altro, uno inizia con la K (ricordo i maglioni ), l'altro con la T... Classica situazione di alter-ego: uno dei due fratelli impacciato e più sciocco, l'altro più affascinante ed introspettivo. La tipetta è da sempre innamorata di quello affascinante, mentre all'altro, vuol bene ma con cui ha più un rapporto di "battibecchi e frecciatine"... Ad un certo punto muore il fratello fascinoso e fascinevole, mi sembra per un incidente...ed eccoci pronta su un piatto d'argento l'occasione per il fratello impacciato e sciocco, che si sposerà con la tipetta e vivranno tutti felici e contenti... |
Ma se non è così dimmelo che ricomincio immediatamente a leggerli!!!
Dato che mi hai detto che i primi numeri sono peggiori, proverò a rileggerli comunque
Magari ricomincerò proprio da Short Program, che era quello che mi sembra mi avesse trasmesso qualcosina in piùChe tu non abbia almeno apprezzato almeno le storie brevi di Short Program è grave assai ma devo dire che il primo volume è anche il meno riuscito...
"Una serie di sfortunati eventi può, di fatto, essere il primo passo di un viaggio..."
http://www.ricciolunatico.splinder.com ----> le mie creazioni ^^
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Scusami, mi era completamente sfuggito questo messaggio. Ti dirò però che non so risponderti... purtroppo è passato troppo tempo da quando lo lessi, dovrò rileggerlo e poi ti saprò dire... ma non sono brava come te nelle recensioni!!spaced jazz ha scritto:Sì, e come hai capito mi è piaciuto clamorosamente.im-edith ha scritto:Allora alla fine sei riuscito a leggerlo;)
E a te come è sembrato?
Dal Salento con furore... Dove nessun cinema trasmette film Ghibliani (almeno non quando escono nel resto d'Italia!)
Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
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La mia massima crudeltà potrebbe essere regalarti una rosa (...con le spine)Willow ha scritto:
...Vuoi dire che io non sono gentileeee???
No, per iniziare hai sbagliato serie specie se non ti piace il baseball. H2 soprattutto è serie per fan Adachiani di lungo corso, specie per le tonnellate di citazioni che contiene.Willow ha scritto:Allora se è così cercherò di andare avanti con la lettura (le serie le ho complete)!!!spaced jazz ha scritto: Per Adachi capisco il tuo discorso riguardo a genere & disegni, però volevo precisare una cosa: i primi volumi delle sue opere sono quasi sempre una presentazione di storia e personaggi leggerina dove si ride parecchio, ma col proseguire ti piazza certi momenti intensi e profondi veramente da grandissimo autore.
Il niubbo deve iniziare da Rough, che per la minor invadenza sportiva è amato e letto anche da chi non apprezza spasmodicamente Adachi. Comunque anche Short Program è una buona palestra, anche se in una trentina di pagine di storia non si fanno miracoli.
Le serie TV tratte da Adachi FANNO SCHIFO. Perdono totalmente lo spirito originale. Non è roba sua, per me che conosco e amo Touch, Prendi il mondo e vai è inguardabile.Willow ha scritto:Magari in fondo è proprio questa la caratteristica che non riesce a farmi piacere i suoi lavori... a me sa di "già visto", o sbaglio?spaced jazz ha scritto: Un buon esempio è quel Miyuki di cui parlavo giorni fa, che inizia come commedia spensierata e finisce in romantica quanto autoriale analisi della difficoltà di esprimere i sentimenti.
Tutte le situazioni romantiche, e i triangoli amorosi, e il tipetto timido, e il tipetto estroverso... non so, per Touch sarà anche a causa della serie televisiva, che mi sono sempre rifiutata di vedere perche in pratica so cosa accade, :
Hai sbagliato totalmente: Minami invece ama fin da piccola Tacchan, ovvero il fratello "impacciato e sciocco", anche se non gli perdonava il suo essere abulico verso la vita. Tant'è che l'altro fratello, Kacchan, tentava di migliorasi come uomo sempre più proprio perchè sapeva che era lui in realtà il "perdente" e che sarebbe stato per sempre solo un amico fraterno.Willow ha scritto:L'ho azzardata perchè non so quel che accade veramente, è quel che immagino, ma se è così allora mi da l'impressione del "già visto", o dello "scontato"!
Spoiler: C'è la tipetta e i due gemelli: i due gemelli sono l'uno l'opposto dell'altro, uno inizia con la K (ricordo i maglioni ), l'altro con la T...
Classica situazione di alter-ego: uno dei due fratelli impacciato e più sciocco, l'altro più affascinante ed introspettivo.
La tipetta è da sempre innamorata di quello affascinante, mentre all'altro, vuol bene ma con cui ha più un rapporto di "battibecchi e frecciatine"...
Ad un certo punto muore il fratello fascinoso e fascinevole, mi sembra per un incidente...ed eccoci pronta su un piatto d'argento l'occasione per il fratello impacciato e sciocco, che si sposerà con la tipetta e vivranno tutti felici e contenti...
Spoiler: |
Dopo la morte del fratello, Tacchan prenderà coscienza del fatto di dover trovare una strada che dia un senso alla propria vita, fino al bellissimo e commovente finale, un felici e contenti, sì, ma per nulla retorico. |
Io amo Adachi proprio perchè riesce a rendere nei suoi manga così vive le emozioni della vita e dei sentimenti, ed è lontano dal buonismo e dalla faciloneria.Willow ha scritto: Preferisco altri generi di "vita vissuta" che quelli romantici con i triangoli amorosi
:
Riguardo al suo genere di storie: no, non sono affatto storielle adolescenziali. Sarebbe come dire che Miyazaki fa storielle di bambini. In realtà, quello che usa è semplicemente un medium narrativo per esprimere i concetti che gli interessano, ovvero i sentimenti, l'amicizia, la maturazione e l'accettazione di se stessi, lo sport come mezzo di crescita e affermazione, il tutto condito da dosi di sdrammatizzazione e commedia che donano un atmosfera di positività alle sue opere. Che i protagonisti siano adolescenti è dovuto sia al target "fumettistico", ma ciò è irrilevante in quanto tutti siamo stati adolescenti, sia al fatto che è l'età in cui maggiormente si verificano queste "turbolenze emotive", ma la sostanza non varia neanche in altre situazioni più adulte, vedi lo splendido "Jinbe" dove il protagonista è un quasi quarantenne vedovo che si scopre innamorato della figlia adottiva, un tema molto delicato trattato con grande sensibilità.
E questo senza contare la raffinatezza della sua estetica, vedi tavole senza frasi o i suoi paesaggi urbani, che lo rendono quasi un poeta per immagini.
Ma ripeto il consiglio di leggere Rough. E' il passo migliore per chi si voglia avvicinare ad Adachi, visto che contiene in 14 volumi tutte le sfumature espressive del maestro nipponico. Se non ti piace quello non c'è niente da fare.
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Vigliacco!!spaced jazz ha scritto:La mia massima crudeltà potrebbe essere regalarti una rosa (...con le spine)
Arg! Rough è l'unico di cui non ho neppure un numero...spaced jazz ha scritto:No, per iniziare hai sbagliato serie specie se non ti piace il baseball. H2 soprattutto è serie per fan Adachiani di lungo corso, specie per le tonnellate di citazioni che contiene.
Il niubbo deve iniziare da Rough, che per la minor invadenza sportiva è amato e letto anche da chi non apprezza spasmodicamente Adachi. Comunque anche Short Program è una buona palestra, anche se in una trentina di pagine di storia non si fanno miracoli.
In effetti me l'avevano consigliato, mi avevano già detto che era molto bello... è stato uno dei primi di Adachi?
Allora su quello siamo d'accordo!!spaced jazz ha scritto:Le serie TV tratte da Adachi FANNO SCHIFO. Perdono totalmente lo spirito originale. Non è roba sua, per me che conosco e amo Touch, Prendi il mondo e vai è inguardabile.
Ma non le ha curate lui? I disegni mi sembravano identici...
Vabeh dai non è molto diverso da quel che volevo dire io ^__^'Hai sbagliato totalmente: Minami invece ama fin da piccola Tacchan, ovvero il fratello "impacciato e sciocco", anche se non gli perdonava il suo essere abulico verso la vita. Tant'è che l'altro fratello, Kacchan, tentava di migliorasi come uomo sempre più proprio perchè sapeva che era lui in realtà il "perdente" e che sarebbe stato per sempre solo un amico fraterno.
Spoiler: Dopo la morte del fratello, Tacchan prenderà coscienza del fatto di dover trovare una strada che dia un senso alla propria vita, fino al bellissimo e commovente finale, un felici e contenti, sì, ma per nulla retorico.
Solo che l'ho raccontata con un tono un pò differente
Riguardo al suo genere di storie: no, non sono affatto storielle adolescenziali. Sarebbe come dire che Miyazaki fa storielle di bambini. In realtà,
Nono, non volevo affatto dire questo!ma la sostanza non varia neanche in altre situazioni più adulte, vedi lo splendido "Jinbe" dove il protagonista è un quasi quarantenne vedovo che si scopre innamorato della figlia adottiva, un tema molto delicato trattato con grande sensibilità.
Uno dei miei fumetti preferiti, forse anche per "ricordi", è Video Girl Ai, ed anche in quel caso si trattava di "adolescenti"! Ma almeno per il ricordo che ne ho, i temi erano trattati molto al di la dell'approccio "timido" fra due persone... cioè, Yota era un caso perso , ma era proprio il suo personaggio ad essere così, e me lo faceva sembrare tanto vero, e come lui tutti gli altri personaggi avevano almeno una caratteristica che li faceva sembrare autentici... poi, certo, si trattava di cose differenti visto che VGA aveva l'elemento "fantastico", ma un confronto non lo vedo per nulla infattibile... VGA mi ha fatto provare delle emozioni fortissime, ripeto, forse per avvenimenti del periodo in cui lo leggevo per la prima volta! E il fatto che le ragazze uscissero dalle videocassette passava praticamente in secondo piano A me sembrava tutto reale, e le emozioni diventavano proprio tantgibili:
Spoiler: |
Ad esempio nel momento della morte di Natsumi, o alla fine della prima breve serie, quando Yota sale la scala di vetro perchè Ai sta per scomparire, e alla fine il modo quasi "impercettibile" in cui Ai va via, dopo aver finito di scrivere il libro di illustrazioni... |
Insomma, il punto è che dopo due pagine di VGA ero li ferma con gli occhi che non si spostavano dalle pagine , mentre con quelli che avevo a disposizione di Adachi finivo i volumetti a forza... forse è la formula che utilizza Adachi che non mi piace, troppo ripetitiva... infatti anche di Katsura poi non ho letto altro (avevo cominciato solo I's ), perchè anche i suoi lavori sono alla fine tutti riconducibili alla stessa "formula"! Se Rough è il primo lavoro di Adachi, quindi leggerlo potrebbe darmi un'impressione differente!
quello che usa è semplicemente un medium narrativo per esprimere i concetti che gli interessano, ovvero i sentimenti, l'amicizia, la maturazione e l'accettazione di se stessi, lo sport come mezzo di crescita e affermazione, il tutto condito da dosi di sdrammatizzazione e commedia che donano un atmosfera di positività alle sue opere.
Ecco, questo intendevo con la "formula"!
Lo ruberò a qualche amicaMa ripeto il consiglio di leggere Rough. E' il passo migliore per chi si voglia avvicinare ad Adachi, visto che contiene in 14 volumi tutte le sfumature espressive del maestro nipponico. Se non ti piace quello non c'è niente da fare.
Grazie dei consigli!!
"Una serie di sfortunati eventi può, di fatto, essere il primo passo di un viaggio..."
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Ma questo vuol dire che non ti piace Adachi.RøM ha scritto:Ma se sono praticamente uguali...Le serie TV tratte da Adachi FANNO SCHIFO. Perdono totalmente lo spirito originale. Non è roba sua, per me che conosco e amo Touch, Prendi il mondo e vai è inguardabile.
Perchè il manga di Adachi è forma e sostanza, la serie tv solo forma. Sono uguali solo se il fumetto lo si sfoglia invece di leggerlo. Adachi è autore in cui i disegni e il modo di narrare sono decisivi per esprimere la sua arte, cosa impossibile da rendere in video, fra l'altro per mezzo di persone che non hanno un unghia del suo talento. Per non parlare dell'orrido adattamento italiano, del cerebroleso doppiaggio e delle siglette della D'Avena, dei tre filmacci patetici che riassumono la storia, del filmaccio inventato come proseguimento al puro scopo commerciale quando il manga ha un finale definitivo. E parliamo di Touch, perchè le serie di Hiatari Ryoukou e H2 sono qualcosa di abominevole, in H2 pure il chardesign è banalizzato e assai penoso.
Come se il manga di Nausicaa fosse possibile portarlo in TV e affidarlo al regista dei Pokemon... pure se fosse simile come storia sai che schifezza.
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No, non è uno dei primi ma, come ho già detto, uno di quelli in cui lo sport è meno "monopolizzatore" rispetto a quando si parla di baseball e per questo è più fruibile dal lettore generico... e inoltre è uno dei più belli.Willow ha scritto:Arg! Rough è l'unico di cui non ho neppure un numero...spaced jazz ha scritto:No, per iniziare hai sbagliato serie specie se non ti piace il baseball. H2 soprattutto è serie per fan Adachiani di lungo corso, specie per le tonnellate di citazioni che contiene.
Il niubbo deve iniziare da Rough, che per la minor invadenza sportiva è amato e letto anche da chi non apprezza spasmodicamente Adachi. Comunque anche Short Program è una buona palestra, anche se in una trentina di pagine di storia non si fanno miracoli.
In effetti me l'avevano consigliato, mi avevano già detto che era molto bello... è stato uno dei primi di Adachi?
Per la cronaca, se interessa a qualcuno, qui di seguito l'elenco delle opere di Adachi (escluse quelle giovanili realizzate in collaborazione con Juzo Yamasaki) con fra parentesi gli anni di pubblicazione e il numero dei volumi:
Nine (1978-80, 5 volumi)
Hiatari Ryoukou (1980-81, 5 vol.)
Miyuki (1980-84, 12 vol.)
Touch (1981-86, 26 vol.)
Short Program (raccolta di storie brevi periodo 1985-88, 1 vol.)
Slow Step (1986-91, 7 vol.)
Rough (1987-89, 12 vol.)
Niji-iro Tohgarashi (1990-92, 11 vol.)
Short Program 2 (raccolta di storie brevi periodo 1988-95, 1 vol.)
Jinbee (1992-97, 1 vol.)
H2 (1992-99, 34 vol.)
Itsumo Misora (2000-01, 5 vol.)
Katsu! (2001-in corso, 13 volumi finora)
A dire il vero io ho semplificato per seguirti, perchè ad esempio "impacciato e sciocco" riferito a Tatsuya è molto lontano dalla realtà, è solo menefreghista della vita e se ne frega degli altri.Willow ha scritto: Vabeh dai non è molto diverso da quel che volevo dire io ^__^'
Solo che l'ho raccontata con un tono un pò differente
Ah beh, ma questo è Adachi.Willow ha scritto:quello che usa è semplicemente un medium narrativo per esprimere i concetti che gli interessano, ovvero i sentimenti, l'amicizia, la maturazione e l'accettazione di se stessi, lo sport come mezzo di crescita e affermazione, il tutto condito da dosi di sdrammatizzazione e commedia che donano un atmosfera di positività alle sue opere.
Ecco, questo intendevo con la "formula"!
Tranne Niji-iro Tohgarashi, ambientato nel Giappone medievale, le altre opere sono commedie sentimentali, perchè è quello che vuole raccontare: la vita è una commedia che si barcamena fra tristezza e felicità e i sentimenti sono il motore che la fa muovere.
Parli dopo un'attenta analisi o ti basi semplicemente su quello che traspare dal doppiaggio italiano?spaced jazz ha scritto: Perchè il manga di Adachi è forma e sostanza, la serie tv solo forma.
A me sembra che siano riusciti molto bene a riprodurre quel modo di narrare usando le forme espressive proprie del linguaggio cinematografico (inquadrature, montaggio, colonna sonora).spaced jazz ha scritto:Adachi è autore in cui i disegni e il modo di narrare sono decisivi per esprimere la sua arte, cosa impossibile da rendere in video
Immagino che invece tu sia un grande artista dell'animazione (magari premiato dal ministero della cultura del tuo paese).spaced jazz ha scritto: fra l'altro per mezzo di persone che non hanno un unghia del suo talento.
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Come no? E' quello che ha ideato la serie tv di Lupin 3 (che a me piace zero), o sbaglio? E' quello che ha diretto anche quel pseudocartone di Capitan Tsubasa? E' quello che ha diretto il film "inventato" sul seguito di Touch? E allora? Che mi interessa del suo passato e della sua gloria, in Touch ha creato un prodotto ridicolo.RøM ha scritto:Conoscerai Adachi, ma non sai chi è Gisaburo Sugii
Scusami per la risposta sgarbata, ma l'avevi sparata davvero grossa!
Ripeto che il manga di Touch è probabilmente il mio fumetto preferito dopo Nausicaa, mentre "Prendi il mondo e vai" non posso guardarlo senza attacchi di orticaria.
Il resto lo lascio a voi, con un pirandelliano Così è (se vi pare).