Il ridoppiaggio: questa tecnica brutale

Film, al cinema o a casa

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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Cara Vampiretta, hai recuperato una delle discussioni più interessanti che mi sia mai capitato di leggere su questo forum. L'intervento di Shito mi ha davvero fornito una chiave interpretativa che ha scardinato i miei tranquilli luoghi comuni sul doppiaggio italiano. Ma che fai? Passi le nottate a rileggerti tutto il forum? :)
Vampiretta ha scritto:Che significa "è a sinc"? :cry:
Singifica che è "a sincrono", ossia che i movimenti della bocca dei personaggi nei film/anime coincidono con l'emissione della voce del doppiatore. E' uno dei dettagli tecnici che più condizionano chi sostiene che "il doppiaggio italiano è il migliore del mondo".
Vampiretta ha scritto:Io non sono neanche molto daccordo nell'aggiunta di nuove scene, se voleva il regista ce le metteva da principio.
Questa è la vecchia questione dei director's cut, che meriterebbe un topic a sé. Si parte da un problema reale, ossìa il fatto che spesso il regista voleva mettere una scena fin dall'inizio, ma ne è stato impedito dal produttore, convinto, ad esempio, che la mancanza di un happy end o il maggiore o minor peso dato ad un evento o ad un personaggio potessero determinare un cattivo risultato commerciale del film. Allora, quando il film è giustappunto un successo (e magari lo è diventato anche per l'indebita intromissione del produttore :) ), può darsi che il regista ami tornare sui suoi passi proponendo al pubblico quella che era la sua visione originaria, e non quella del produttore. Il presupposto è a mio parere condivisibile, anche se i risultati a volte non sono memorabili.
Il problema centrale delle nuove edizioni/cofanetto speciale/ristampa del decimo anniversario/director's cut in realtà è spesso un altro: ridoppiaggi e riedizioni sono spesso solo un modo per raschiare fino in fondo il barile della "spendibilità" di un prodotto presso il grande pubblico e l'occasione davvero per violentare delle opere che possiedono una loro compiutezza intrinseca con l'assurda pretesa di renderle più adatte al pubblico contemporaneo. Sospenderei la mia contrarietà alla pena di morte solo per ghigliottinare quelli che hanno colorato col computer i vecchi film in b/n di Laurel e Hardy. Una fotografia, una regia ed un negativo concepiti per essere in b/n sono stati massacràti con quale pretesa? Di essere perfezionati? Di essere più adatti all'occhio dello spettatore d'oggi?
Trovo corretto - e vi ricorro spesso anch'io ;) - il paragone con chi volesse "migliorare" un quadro di Leonardo. Andy Warhol l'ha fatto, e fu - appunto - una provocazione geniale. Bis repetita non placent semper.
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Messaggio da Heimdall »

Vampiretta ha scritto:Domanda: ma perchè a volte nomi di cose o persone vengono cambiate senza un apparente (magari per me profana) utilità ai fini della storia? Ma ancora di più perchè vengono cambiate cose importanti? E' solo inadeguatezza di chi lavora???
Tieni presente che la (cattiva) abitudine di modificare i nomi propri si perde nella notte dei tempi. Quante vecchie traduzioni di letteratura straniera ci sono state propinate alla stregua dei romanzi di "Alessandro Dumas" o di "Leone Tolstoj"? Quanti di voi avranno studiato sui testi di "Francesco Bacone"?
Da sempre, ogni volta che si presenta al pubblico nostrano un prodotto nuovo, diverso, credo che in molti abbiano la sensazione (non so, sinceramente non so dire sino a che punto giusta o sbagliata) che il prodotto vada "avvicinato" al pubblico di destinazione, dovendo altrimenti scontare chissà quale sospetto od ostracismo da parte dei destinatari d'elezione.
Chiaramente poi gli errori si stratificano e diventa difficile abbandonarli. Se pure non mi capita più di incocciare nelle "Avventure di Oliviero Twist", sento ancora dire spessissimo "Giulio" Verne (pronunciato "Verne", all'italiana) e "Tommaso Moro".
Per venire a tempi a noi più recenti, negli anni Settanta abbiamo avuto ancora da un lato la presunta necessità di filtrare alcuni prodotti provenienti da una cultura percepita come distante dalla nostra, giustificata in parte dalla demonizzazione di cui i primi anime vennero fatti oggetto dai benpensanti. Se un bambino si buttava dalla finestra era per imitare Goldrake, non certo il vieto Superman, che da cinquant'anni imperversava su televisioni e fumetti nostrani.
Così abbiamo avuto i primissimi anime dei "robottoni", peraltro arrivati a noi attraverso il duplice passaggio dalla Francia (Goldrake) o dagli USA (Gatchaman, Yamato), i cui nomi sono stati allegramente inventati dagli adattatori inglesi, francesi o nostrani, anche con effetti comici. Infatti spesso si cambiavano i nomi propri, curando però di mantenere un'apparenza esotica: è così che nascono i Goldrake, le Venusia, i Mark Venture e i Derek Wildstar. Il povero Koji Kabuto fu oltremodo bistrattato: divenne Alcor, neanche fosse un tonno, per mano degli adattatori francesi di 'Goldorak', e – questa è la migliore di tutte – 'Ryo Kabuto' per quelli di Mazinga Z: la cosa incredibile è che è stato deliberatamente sostituito un nome giapponese con un altro nome giapponese, così, a capocchia! :D
Il paradosso è che poi vi è chi si è affezionato a tal punto a questi errori da non volerli più abbandonare. Persino nel ridoppiaggio di Goldrake (se mai uscirà) la d/visual ha mantenuto, for fans, i nomi dati a suo tempo dai francesi.

Dall'altro lato vi fu, evidente soprattutto negli anni Ottanta, il malinteso cui ha fatto riferimento anche Vampiretta sui destinatari dei disegni animati: in occidente tradizionalmente, "disneyanamente", i bambini.
In questo si distinse l'allora Fininvest, capeggiata dalla gran sacerdotessa Alessandra Valeri Manera che, oltre ad avere la responsabilità di alcuni dei testi di canzone più idioti mai ascoltati in tv (quelli poi cantati da Cristina D'Avena), ha dato il la ad una vera e propria epurazione di tutto ciò che negli anime potesse suonare vagamente giapponese. Abbiamo avuto così una simpatica opera dedicata (come molte altre) ai pruriti adolescenziali, come 'Kimagure Orange Road', tagliuzzata, sventrata fino ad essere un inisipido 'È quasi magia Johnny', dove i protagonisti si chiamavano Tinetta e Sabrina. Abbiamo assistito a scene in cui i protagonisti frequentavano un liceo giapponese e mangiavano sushi chiamandolo 'torta al cioccolato', oppure uscivano dai caratteristici ristorantini, spostavano le tendine a mezza altezza con i loro ideogrammi di benvenuto in bell'evidenza e dicevano: "Ho pagato diecimila lire!".
Negli ultimi tempi, mercé anche il diffondersi tra gli appassionati di una sempre maggiore consapevolezza, che travalica la semplice "fame" di sempre nuovi prodotti da consumare, si è andata diffondendo anche tra alcuni editori una maggior cura filologica nel restituire ai fans opere quanto più possibile prossime all'originale. Naturalmente la sensibilità cambia da un editore all'altro e da un adattatore all'altro. Inutile dire chi, a nostro modesto avviso, sta alla cima di un'ipotetica graduatoria di fedeltà all'originale e di competenza. ;)
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Messaggio da Shinji71 »

Heimdall sempre chiaro ed esaustivo
ricordo pure la scoperta di capitan tsubasa che sulle prime pensavo fosse altra cosa poi vedendo le versioni giapponesi si scoprì quel holly e benji che amavo (certo meno che i superboys) causa l'allora passione viscerale per il calcio
era cosi diverso da quel che conoscevo che quasi non lo riconoscevo come originale poi preso dallo scoramento per essere stato gabbato per anni cominciò la ricerca,la lunga ricerca mai terminata , della verità....
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Messaggio da Heimdall »

Shinji71 ha scritto:Heimdall sempre chiaro ed esaustivo
Non dirmi che hai avuto il coraggio di leggerti tutto? :D :D :D
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Messaggio da Shinji71 »

caro Heimdall i tuoi post come quelli di molti utenti di questo forum esigono lettura accurata dato il livello delle discussioni
siete fonte inesauribile di novità e apprendimenti


ora vado a lavorare
sigh....
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Vampiretta
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Messaggio da Vampiretta »

In primis grazie mille per le informazioni, le ho lette con molto interesse. Sei stato molto chiaro!
Heimdall ha scritto:Ma che fai? Passi le nottate a rileggerti tutto il forum? :)
Soffro di insonnia, così ogni tanto ripesco discussione vecchie di anni! :wink:
Questa è la vecchia questione dei director's cut, che meriterebbe un topic a sé. Si parte da un problema reale, ossìa il fatto che spesso il regista voleva mettere una scena fin dall'inizio, ma ne è stato impedito dal produttore, convinto, ad esempio, che la mancanza di un happy end o il maggiore o minor peso dato ad un evento o ad un personaggio potessero determinare un cattivo risultato commerciale del film. Allora, quando il film è giustappunto un successo (e magari lo è diventato anche per l'indebita intromissione del produttore :) ), può darsi che il regista ami tornare sui suoi passi proponendo al pubblico quella che era la sua visione originaria, e non quella del produttore. Il presupposto è a mio parere condivisibile, anche se i risultati a volte non sono memorabili.
Bhe se è lo stesso regista che ha fatto l'opera prima a voler aggiungere e modificare, per migliorare il proprio film, proprio per i problemi suddetti prima, allora mi sta anche bene. Ma trovo assurdo che si faccia spesso tutto ciò dopo la morte dei registi. Il film dovrebbero secondo me lasciarlo così, poi tra gli extra possono aggiungere quel che vogliono, benvenga! Molto spesso sembra invece davvero solo una speculazione visto il successo dell'opera, come dicevi tu!
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Messaggio da Vampiretta »

Heimdall ha scritto:Dall'altro lato vi fu, evidente soprattutto negli anni Ottanta, il malinteso cui ha fatto riferimento anche Vampiretta sui destinatari dei disegni animati: in occidente tradizionalmente, "disneyanamente", i bambini.
In questo si distinse l'allora Fininvest, capeggiata dalla gran sacerdotessa Alessandra Valeri Manera che, oltre ad avere la responsabilità di alcuni dei testi di canzone più idioti mai ascoltati in tv (quelli poi cantati da Cristina D'Avena), ha dato il la ad una vera e propria epurazione di tutto ciò che negli anime potesse suonare vagamente giapponese. Abbiamo avuto così una simpatica opera dedicata (come molte altre) ai pruriti adolescenziali, come 'Kimagure Orange Road', tagliuzzata, sventrata fino ad essere un inisipido 'È quasi magia Johnny', dove i protagonisti si chiamavano Tinetta e Sabrina. Abbiamo assistito a scene in cui i protagonisti frequentavano un liceo giapponese e mangiavano sushi chiamandolo 'torta al cioccolato', oppure uscivano dai caratteristici ristorantini, spostavano le tendine a mezza altezza con i loro ideogrammi di benvenuto in bell'evidenza e dicevano: "Ho pagato diecimila lire!".
Negli ultimi tempi, mercé anche il diffondersi tra gli appassionati di una sempre maggiore consapevolezza, che travalica la semplice "fame" di sempre nuovi prodotti da consumare, si è andata diffondendo anche tra alcuni editori una maggior cura filologica nel restituire ai fans opere quanto più possibile prossime all'originale. Naturalmente la sensibilità cambia da un editore all'altro e da un adattatore all'altro. Inutile dire chi, a nostro modesto avviso, sta alla cima di un'ipotetica graduatoria di fedeltà all'originale e di competenza. ;)
Sarei davvero curiosa di conoscere di cosa realmente parlasse "E' quasi magia Jonny"! La sensazione vedendolo all'epoca è che fosse un buon anime, ma era come se gli "mancasse" qualcosa. Ho sempre avuto una sensazione strana su quel cartone. Che gli hanno combinato a parte i nomi ridicoli dei personaggi?

Se non ricordo male anche Georgie (ammesso si chiami così) fu molto contestata e ci misero mano, sbaglio?
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Messaggio da Heimdall »

Vampiretta ha scritto:Sarei davvero curiosa di conoscere di cosa realmente parlasse "E' quasi magia Jonny"! La sensazione vedendolo all'epoca è che fosse un buon anime, ma era come se gli "mancasse" qualcosa. Ho sempre avuto una sensazione strana su quel cartone. Che gli hanno combinato a parte i nomi ridicoli dei personaggi?

Se non ricordo male anche Georgie (ammesso si chiami così) fu molto contestata e ci misero mano, sbaglio?
Qui credo che scivoliamo un po’ nell’off topic, comunque, su internet si trovano parecchi dossier, di solito abbastanza esaustivi, sulle censure patite da Kimagure Orange Road.
Non vi sono grandi misteri: KOR è prima un manga e poi un anime che si rivolge al pubblico d’elezione degli studenti liceali e dunque, come moltissimi altri prodotti di questo taglio, ammicca loro evocando un triangolo amoroso, i primi pruriti ormonali, i primi amori e qualche piccola "perversione", come ad esempio il peculiare feticismo per la biancheria intima femminile che tanta parte ha nella letteratura adolescenziale nipponica.
Poiché, come puoi immaginare e come è stato detto, i "cartoni animati" sono sempre – e segnatamente nel periodo centrale degli anni Ottanta presso la Fininvest – stati italicamente concepiti come roba per bambocci, sono di conseguenza stati epurati delle parti che più espressamente facevano riferimento a ciò di cui si è parlato. Ad esempio, non è mai andata in onda un'intera puntata in cui Kyosuke ["Johnny"], valendosi dei suoi poteri telepatici, smaterializzava la biancheria intima delle sue coetanee più carine per consegnarla a due suoi allupatissimi compagni di classe. In realtà la puntata non ha in sé nulla di scandaloso: io l'ho vista sui dvd in corso di pubblicazione presso Yamato e posso garantire che è quanto di più lontano si possa immaginare dalla pornografia o dal cattivo gusto. Il fatto che sia stata completamente cancellata è sintomatico.
Alla fine, si è avuto un prodottino sciapo sciapo, né carne né pesce, in cui quello che era un abbellimento della trama quasi incidentale (i poteri telepatici della famiglia di Kyosuke), ha finito col diventare, nella versione "depurata" uno degli elementi centrali della serie, partendo dall'assurdo titolo "È quasi magia Johnny".

Per quanto riguarda Georgie, non ne so molto, ma mi pare che la vicenda fosse già stata molto edulcorata alla fonte, cioè già nel passaggio tra il manga e l'anime, ma non avendo informazioni precise mi fermo qui.
Volendo credo si possa aprire un topic (anche perché non credo ve ne siano già) sulla censura negli anime.
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Messaggio da Vampiretta »

Heimdall ha scritto:Per quanto riguarda Georgie, non ne so molto, ma mi pare che la vicenda fosse già stata molto edulcorata alla fonte, cioè già nel passaggio tra il manga e l'anime, ma non avendo informazioni precise mi fermo qui.
Volendo credo si possa aprire un topic (anche perché non credo ve ne siano già) sulla censura negli anime.
Grazie ancora Heimdall!! :wink:

Sisi apriamo un topic sulla censura negli anime!! :D :x
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Messaggio da Ani-sama »

Heimdall ha scritto:[...]Quanti di voi avranno studiato sui testi di "Francesco Bacone"?[...] "Tommaso Moro".
Solo un appunto, Ivano: certi autori - non tutti, non molti (e di certo non Tolstoj, o Dumas, che io sappia), soprattutto quelli rinascimentali, per evidenti ragioni :) - usavano, scrivendo in latino, "latinizzare" anche i propri nomi, ancorché essi stessi fossero stranieri. Così abbiamo, da "Francis Bacon", un "Franciscus Bacon" che diventa direttamente "Francesco Bacone" così come "Cicero" diventa "Cicerone" (come saprai, nella lingua italiana i nomi che in latino si declinavano nella III, si fissano in quello che era l'ablativo [penso sia così per la maggior parte, almeno]).

Anche Thomas More scriveva in latino, firmandosi T. Morus. Da cui "Moro", direttamente... :)

Ah, un'ultima cosa: con questo io non affermo certo che sia giusto italianizzare i nomi stranieri, anzi! Io sono il primo a dire "Francis Bacon" e "Thomas More"... :)
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Messaggio da Heimdall »

Ani-sama ha scritto:[...] certi autori [...] usavano, scrivendo in latino, "latinizzare" anche i propri nomi, ancorché essi stessi fossero stranieri.
Lo sapevo: ho voluto evitare di approfondire troppo per favorire la scorrevolezza del discorso a detrimento della completezza. ;)
Ani-sama ha scritto:[...] nella lingua italiana i nomi che in latino si declinavano nella III, si fissano in quello che era l'ablativo [...].
Questo è un vero e proprio errore di linguistica. [Bacchettata sulle dita, a casa a ripassare la lezione! ;) ]
La coincidenza formale tra la forma ablativa (della III declinazione come di altre) e quella italiana è puramente incidentale. Qualsiasi buon testo di linguistica potrà confermarti che le forme lessicali italiane derivano dall'accusativo dei nomi latini, secondo lo schema che prevede la caduta della 'm' finale, in quanto nel parlato non veniva pronunciata e (tra le altre cose) la trasformazione vocalica da 'u' breve ad 'o'. Marcu[m] Cicerone[m] => Marcu Cicerone => Marco Cicerone. :)
Pardonnez moi... :offtopic:
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Messaggio da Ani-sama »

Questo è un vero e proprio errore di linguistica. [Bacchettata sulle dita, a casa a ripassare la lezione! Wink ]
Ahhhhh, touché, e proprio su qualcosa che *dovrei* sapere... :oops: :D

Grazie mille della doverosa correzione e puntualizzazione, ovviamente! :)
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Messaggio da Muska »

Heimdall ha scritto:Pardonnez moi... :offtopic:
Au contraire...
Merci beaucoup, mon noble Heimdall, rien à pardonner, ça a eté un vrai plaisir... :D


Ani, non prendertela, hai osato dove volano le Aquile Surgelate... :lol:

Perdona l'ardire, Ivano...
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
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Messaggio da Shito »

La 'censura edulcorante' più bella resta quella di Mizuiro Jidai (bello bello belllo), dove gli assorbenti che la mamma dava alla bimba, sull'orlo del menarca (momento assai chiacchierato in classe), divennero cioccolatini.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Messaggio da Shoukiki »

Shito ha scritto: La 'censura edulcorante' più bella resta quella di Mizuiro Jidai (bello bello belllo), dove gli assorbenti che la mamma dava alla bimba, sull'orlo del menarca (momento assai chiacchierato in classe), divennero cioccolatini.
Notizia uscita anche sul Corriere della Sera, con questo articolo.